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SORSI DI LUCE

Il reticolato dell'Ammiraglio Langlais .................................................................... pensieri, riflessioni, letture, immagini, suoni e colori dell'anima ...e anche no............."Sorsi di luce" pertanto vuole essere un semplice momento di incontro, come si farebbe assaporando un buon caffè, o passeggiando a braccetto per le strade di una città sconosciuta, o seduti in riva al mare ascoltando la risacca...

 

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S. Bartlomeo all'Isola - Roma

Post n°165 pubblicato il 27 Marzo 2010 da AmmiraglioLanglais

http://www.sanbartolomeo.org/index.aspx?ln=it

San Bartolomeo all'Isola è una delle chiese di Roma, costruita nell'anno 1000 sull'Isola Tiberina per contenere le reliquie di san Bartolomeo apostolo.

Il sacro romano imperatore Ottone III costruì questa basilica dedicandola al proprio amico, sant'Adalberto di Praga, ma all'arrivo delle reliquie dell'apostolo la basilica cambiò dedica. Le reliquie vennero poste in una vasca collocata sotto l'altare: erano giunte a Benevento dall'Armenia nell'809, e poi spostate dalla città campana a Roma, forse causando l'assedio di Benevento da parte di Ottone contro Pandolfo II.

Nel 1018 la bolla Quoties illa di papa Benedetto VIII riferisce del definitivo trasferimento della cattedrale e dell'episcopio dei vescovi di Porto nella chiesa di san Bartolomeo.

Cospicui interventi di restauro furono eseguiti nel XII secolo e alla fine del XIII, quando fu realizzato l'attuale pavimento cosmatesco.  Catastrofica fu la terribile inondazione del Tevere del 1557, che causò il crollo della facciata e della navata destra. Nel 1642 la chiesa fu fortemente rinnovata, mentre ulteriori restauri vi furono nell'ottocento sotto Pio IX.

La chiesa è ora monastero francescano. La facciata barocca è a due piani, quello terreno aperto da arcate, attribuita ad Orazio Torriani o a Martino Longhi il Giovane. Sulla sinistra la bella torre campanaria romanica, dell'epoca di Pasquale II (1099-1118). 

 

L'interno basicale, a tre colonne su navate, si presenta nell'aspetto dovuto ai restauri secenteschi, ma conserva il transetto e l'abside fortemente rialzati della basilica primitiva.

Le quattordici colonne, di diversa fattura, provengono forse dal tempio di Esculapio; i dipinti nei riquadri sul soffitto risalgono ai restauri di Pio IX. Da notare, sui gradini che salgono sul transetto, un puteale marmoreo dell' XI secolo sul luogo di una sorgente di acqua dolce  cui venivano attribuite fin dall'antichità virtù curative e taumaturgiche, ora non più potabile.

 

Nella cappella Orsini, a destra dell'abside, è inserita nella parete sinistra una palla di cannone qui caduta durante l'assedio della Repubblica Romana nel 1849, senza causare vittime. L'altare maggiore poggia su di un'antica vasca di porfido, nella quale sono deposte le reliquie di S. Bartolomeo; il transetto conserva tracce del primitivo pavimento cosmatesco.  Dalla sacrestia si può accedere alla cripta, sorretta da piccole colonne tortili che recano sul capitello l'aquila imperiale di Ottone III. Nell'ambiente soprastante il portico è conservato un frammento del mosaico di facciata del XII secolo con il Salvatore benedicente, sopravvissuto all'inondazione del 1557. 

 

Le spoglie di san Bartolomeo furono trasportate a Roma in un catino che fu trafugato da ignoti nel gennaio 1981 e ritrovato nel maggio 1985

.

 

La basilica fu affidata nel 1993 alla Comunità di Sant'Egidio. A partire dal 1999 si riunì per due anni nei locali della basilica la commissione "Nuovi Martiri", che aveva il compito dovuto indagare sui martiri cristiani del XX secolo. Nell'ottobre del 2002, con una solenne celebrazione ecumenica alla presenza dei cardinali Ruini, Kasper e George, e del patriarca romeno ortodosso Teoctist, è stata posta sull'altare maggiore una grande icona [2] dedicata ai martiri del Novecento; altre memorie di martiri sono collocate nelle cappelline laterali, ognuna dedicata ad una situazione storica particolare.

La basilica di San Bartolomeo è oggi luogo memoriale dei "nuovi martiri" del XX secolo.

All'interno la basilica ospita le memorie e le reliquie di molti testimoni del nostro tempo, dal vescovo martire Óscar Arnulfo Romero al cardinale Juan Jesús Posadas Ocampo, ucciso dai narcotrafficanti all'aeroporto di Guadalajara, dal pastore evangelico Paul Schneider al contadino Franz Jägerstätter, oppositori del nazismo per obiezione di coscienza e testimonianza di fede, dal monaco e guida spirituale Sofian Boghiu, oppositore del totalitarismo comunista in Romania a don Andrea Santoro, prete romano ucciso a Trebisonda come il prete francese André Jarlan in Cile, testimoni del dialogo e dell'amicizia con i più poveri. [3]

 

Adiacente alla chiesa, sulla sinistra, un edificio di fondazione medievale, ricostruito più volte successivamente, ex monastero francescano, poi ospizio israelitico, da cui si accede alla (normalmente chiusa) sede della confraternita dei Sacconi Rossi, che aveva un tempo il compito di dare cristiana sepoltura agli annegati nel Tevere e pregare per le loro anime, e di cui si conserva il cimitero sotterraneo, un ambiente decorato con gli scheletri delle persone qui sepolte, analogamente a quanto si può vedere nel cimitero dei padri cappuccini in Via Veneto sotto la chiesa di S. Maria della Concezione; il cimitero è regolarmente aperto solo il 2 novembre, Commemorazione dei Defunti. 

 

Nella antistante piazza di S. Bartolomeo sorge un piccolo monumento a guglia in marmo, del 1869, pressappoco sul luogo dove nell'antichità si innalzava un obelisco a simulare l'albero maestro di una nave, quale era vista l'isola tiberina e quale era in parte anche effettivamente modellata. Scendendo al livello della banchina fluviale, sul fianco sinistro dell'edificio annesso alla chiesa, si conservano ancora tracce della prua marmorea della nave, con una figura semicancellata di Esculapio.

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Cara amica, Caro amico,

non ho ancora approfondito per quale motivo ho deciso di aprire questo Blog "Sorsi di luce"... probabilmente si tratta del bisogno, oggi così diffuso, di sentirsi in contatto .... di avere compagnia... di ascoltare e sentirsi ascoltati.

Non credo di avere delle cose importanti o stupefacenti da offrire...

ma..... probabilmente, solo la quieta serena confidenza di un'amica che di tanto in tanto ti segnala qualcosa che l'ha interessata.... che ha fatto vibrare per quache istante la sua anima.... qualche riflessione ad alta voce... senza alcuna pretesa.... semplicemente perchè sgorga naturalmente... come l'acqua del ruscello che ho scelto come l'immagine del blog.

Spero possa stare bene in mia compagnia ...  buon divertimento

 

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BENVENUTO

....così desidero immaginare questo blog come una bella festa da passare con tutti gli amici e parenti, vicini e lontani geograficamente e spiritualmente. Creare per rendere accogliente e gradevole la mia "casa", per poter condividere dei momenti sereni con gli invitati o semplicemente, come avviene nelle feste di paese, con i curiosi.

Ecco che allora il mio lavoro assume un significato più completo e gratificante: diventa come una bella pesca matura che si lascia cogliere, grata di aver avuto la fortuna di aver potuto vivere il suo scopo e poter liberare i suoi semi.

Perciò ti ringrazio amico mio. Il realizzare questo blog in tua compagnia, pensando alla nostra  possibile comunione, sera dopo sera,  è per me fonte di gioia. Spero che anche tu, leggendo, possa divertirti e conoscermi un pochino, almeno da sapere che, al di là della vita banale di tutti i giorni, dietro allo sguardo talvolta soprappensiero, c’è una persona che vive. 

 

 

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