SORSI DI LUCE
Il reticolato dell'Ammiraglio Langlais .................................................................... pensieri, riflessioni, letture, immagini, suoni e colori dell'anima ...e anche no............."Sorsi di luce" pertanto vuole essere un semplice momento di incontro, come si farebbe assaporando un buon caffè, o passeggiando a braccetto per le strade di una città sconosciuta, o seduti in riva al mare ascoltando la risacca...
Caro amico questo blog è dedicato a te... Presenza virtuale silenziosa...
Se desideri anche tu condividere la gioia dell'incontro mi farà piacere ricevere i tuoi rispettosi commenti, o segnalazione di eventuali inesattezze, così come la richiesta di consigli o informazioni, o anche un semplice segno di adesione, sostegno o critica alle mie iniziative.
Grazie per il tempo che vorrai dedicarmi. Con gratitudine.
Amm. Langlais
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Post n°283 pubblicato il 07 Novembre 2010 da AmmiraglioLanglais
Sentirsi soli, capita, prima o poi, a tutti: è una condizione intrinseca e necessaria dell'esperienza umana. Ma, poiché, "nessun uomo è un'isola", deve essere vissuta come una tappa di un più ampio processo di crescita personale e di apertura all'altro. La frustrazione dei bisogni di appartenenza e di attaccamento, innati nell'uomo, porta, rispettivamente, alla solitudine sociale e affettiva, che si manifestano con diverse forme di sofferenza. È soprattutto nella società contemporanea, caratterizzata da relazioni deboli e più funzionali che empatiche, dall' emergere del valore dell'individualismo, dalla contrazione del futuro, che l'uomo non vive più secondo il principio della reciprocità ed avverte con sempre maggior urgenza il bisogno di "non sentirsi solo" e si sente un'"isola". Essere soli e sentirsi soli: i diversi tipi di solitudine Essere soli e sentirsi soli: sembrano essere due facce della stessa medaglia. In realtà, la relazione tra l'isolamento fisico e il senso di solitudine è decisamente più complessa e anche la stessa solitudine può manifestarsi con diverse sfaccettature, non tutte necessariamente negative. Innanzitutto, si può parlare di "solitude", ovvero di quel senso di appagamento e di pienezza che connota alcune situazioni di isolamento sociale, in cui si può entrare in contatto con la parte più intima e profonda di noi stessi. Esiste, però, anche la "loliness", intesa come la sofferenza psicologica legata al sentirsi soli, che si può manifestare in molteplici modi. Alcuni fattori oggettivi, come l'età, il genere o lo stato civile, possono determinare alcune situazioni di isolamento psicologico. In quest'ottica, la solitudine, da momento di intima connessione con se stessi, tappa necessaria per poter affrontare la relazione con l'altro in maniera più matura, diventa un momento di estremo disagio, subito invece che cercato e voluto. Infine, vi è la condizione si "aloneness", il semplice fatto di stare da soli, senza nessuna connotazione emotiva. Si può, in conclusione, da un lato, sentirsi soli in compagnia e, dall'altro lato, stare da soli senza sentirsi soli. Per quanto concerne il primo caso, è opportuno sottolineare che non si tratta solo un banale luogo comune: l'assenza psicologica dell'altro, unita alla sua presenza fisica, può rendere ancora più insopportabile il senso di solitudine e impedire la ricerca di relazioni sociali. La persona sola diventa, infatti, ancora più incapace di entrare in contatto con gli altri: l'essere soli e il sentirsi soli si rafforzano l'un con l'altro, in una spirale negativa da cui sembra impossibile uscire. Cacioppo, il pericolo della solitudine Cacioppo, famoso psicologo e fondatore del Center for Cognitive and Social Neuroscience a Chicago, definisce la solitudine come il risultato dell'interazione fra una propensione genetica e le circostanze della vita. Ognuno di noi è più o meno sensibile all'isolamento sociale: c'è chi ha bisogno di stare sempre in mezzo agli amici e chi non disdegna di passare un paio di ore da solo, a leggere un libro o ascoltare musica. Sperimentare, però, una sensazione negativa di solitudine non dipende solo dai geni, ma è il risultato delle nostre esperienze con l'ambiente e con gli altri. Il dolore sociale, che l'essere umano sperimenta quando si sente solo, al pari del dolore fisico, si è evoluto come sistema di protezione dal pericolo di rimanere isolati. Cacioppo, attraverso una serie di studi condotti con i metodi più innovativi delle neuroscienze, spiega, infatti, quali sono i rischi della povertà relazionale sia sulla salute fisica che psicologica. Sentirsi soli, a lungo andare, infatti, può portare la persone a trascurarsi e a mettere in atto comportamenti non salutari, come bere troppo, alimentarsi in modo sbagliato o soffrire di insonnia. Inoltre, la solitudine aumenta il rischio di esporsi a situazioni stressanti, soprattutto rende meno capaci di affrontare i problemi che capitano, più o meno gravi, più o meno spesso, nella vita di tutti i giorni. Infine, sentirsi soli, in un drammatico circolo vizioso, rende più difficile accorgersi della solitudine altrui, ostacolando la possibilità di costruire delle relazioni. testo Pour avoir si souvent dormi avec ma solitude
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Cara amica, Caro amico,
non ho ancora approfondito per quale motivo ho deciso di aprire questo Blog "Sorsi di luce"... probabilmente si tratta del bisogno, oggi così diffuso, di sentirsi in contatto .... di avere compagnia... di ascoltare e sentirsi ascoltati.
Non credo di avere delle cose importanti o stupefacenti da offrire...
ma..... probabilmente, solo la quieta serena confidenza di un'amica che di tanto in tanto ti segnala qualcosa che l'ha interessata.... che ha fatto vibrare per quache istante la sua anima.... qualche riflessione ad alta voce... senza alcuna pretesa.... semplicemente perchè sgorga naturalmente... come l'acqua del ruscello che ho scelto come l'immagine del blog.
Spero possa stare bene in mia compagnia ... buon divertimento
TRAMONTO SUL MARE
C'è un'ora del giorno in cui tutto cambia, è il tramonto, momento in cui il colore del cielo si tinge di rosa e il mare diventa lo specchio perfetto per tanta bellezza. A noi non resta che fermarci ed ammirarlo. sentendoci per un attimo parte di quella bellezza.
BENVENUTO
....così desidero immaginare questo blog come una bella festa da passare con tutti gli amici e parenti, vicini e lontani geograficamente e spiritualmente. Creare per rendere accogliente e gradevole la mia "casa", per poter condividere dei momenti sereni con gli invitati o semplicemente, come avviene nelle feste di paese, con i curiosi.
Ecco che allora il mio lavoro assume un significato più completo e gratificante: diventa come una bella pesca matura che si lascia cogliere, grata di aver avuto la fortuna di aver potuto vivere il suo scopo e poter liberare i suoi semi.
Perciò ti ringrazio amico mio. Il realizzare questo blog in tua compagnia, pensando alla nostra possibile comunione, sera dopo sera, è per me fonte di gioia. Spero che anche tu, leggendo, possa divertirti e conoscermi un pochino, almeno da sapere che, al di là della vita banale di tutti i giorni, dietro allo sguardo talvolta soprappensiero, c’è una persona che vive.
LA VECCHIA ATLANTIDE
ESSERE COME SE....
COLLEGAMENTO IN TEMPO REALE UNO PIAZZA S. PIETRO
SANTUARIO
I video dei sogni