SoSteniamoci

IL LEGNO


Ogni tipo di albero dà un legno diverso: debole, forte, resinoso.  I legni teneri hanno fibra e maglia larga, si lavorano facilmente con strumenti di taglio, come coltelli e scalpelli, ma non sono lavorabili con altri strumenti, come per esempio il tornio, perchè questo tipo di legno si spaccherebbe, si sbriciolerebbe, salterebbe via durante la lavorazione.I legni forti hanno invece una fibra molto compatta, sono più pesanti, naturalmente, dei legni teneri, si lavorano con difficoltà con strumenti di taglio medio invece col tornio.Uno dei legni più usati è l'abete, che può essere bianco o rosso; è molto frequente in Italia, nelle zone montuose, nelle quali gli abeti formano grandi foreste. L'abete si distingue dal pino perchè i suoi aghi sono spuntati e isolati lungo il ramo. Il legno di abete, biancastro o rossastro, ha pochissima resina e le venature sono piacevolmente decorative. L'andamento della venatura è lineare, la lavorazione facile. Un altro abete con venature molto più visibili e decorative è il douglas e lo importiamo dall'America settentrionale.Un altro legno molto usato è il pino, di cui esistono diverse varietà, il suo legno è di colore bruno chiaro tendente al giallo o al rosa. E' un legno di facile lavorazione, più resinoso dell'abete, elastico e resistente secondo la provenienza; il più resistente è quello delle Alpi.Il faggio dà un legno che appena tagliato è di colore giallo chiaro, e diventa rossastro quando è stagionato. E' un legno facile alle alterazioni fisiche e, come il noce, facilmente attaccabile dal tarlo.Il larice è un legno simile all'abete rosso, ma più pregiato. E' molto resinoso e poco deformabile; resiste agli agenti atmosferici per cui se ne fanno serramenti e porte sia per esterno sia per interni. E' un legno di bell'aspetto e molto robusto.Il pioppo è un legno chiaro e tenero ma non è molto usato per costruire mobili, si usa invece per fabbricare fiammiferi o nastri ricavati dallo sfogliato che è un sistema di ottenere dal tronco d'albero un foglio alto quanto il tronco e lungo come se il tronco fosse un rotolo di carta. Praticamente, con l'aiuto di una lunga lama, si srotola l'albero. Con la pasta di pioppo si fa la carta.Il rovere, che sarebbe una qualità delle querce, ha un colore bruno giallastro, ha fibra lineare e si usa per costruire mobili, pavimenti, traversine ferroviarie.Il pero è un legno rossiccio senza venature, molto stabile. Lo si usava fino a pochi anni fa, per fare le righe e le squadre per i disegnatori tecnici, proprio per la sua stabilità e inalterabilità dimensionale. E' un legno di facile lavorazione, compatto e pesante ma non molto, non si scheggia e serve anche per fare strumenti musicali, per lavori di intaglio e di tornio; non è abitato dai tarli.  Un altro legno non gradito dal tarlo è il cipresso, forse per il suo odore penetrante molto gradevole, per noi. Ha un colore giallo chiaro paglierino, si usa per costruzioni marittime poichè resiste bene anche sott'acqua. E' usato anche per serramenti e per armadi.L'ebano è forse il più noto legno esotico per le sue caratteristiche di durezza e quindi di peso. Il legno di ebano è color ebano. Pare che il migliore venga dall'Africa, viene usato per mobili e oggetti di lusso data la sua rarità e quindi il costo elevato. Si dice che riscaldandolo emetta un odore di vaniglia e che tenendone un pezzettino in bocca, si senta un sapore piccante. Malgrado ciò l'ebano può essere imitato facilmente con altri legni duri, mai col balsa.Anche il famoso mogano, rosso scuro, compatto, con grana finissima, proveniente dalle zone tropicali americane, è un legno pregiato, usato per mobili di lusso, finitissimi e lucidissimi, non si altera e non si deforma, i tarli lo snobbano, e fa molto chic.Il tek è un legno proveniente dall'Indocina ed è stato molto diffuso negli anni '50: tutti i negozi rispettabili avevano in mostra e vendevano mobili di tek, mobili lineari, di colore giallo bruno, lucidati ma non troppo, anzi protetti con vernici trasparenti opache, di solito. Solido e resistente, questo legno, usato anche per costruzioni navali e serramenti, per pavimenti e pavimentazioni anche stradali, per mobili e oggetti, per rivestimenti di pareti e divisori, per tante cose; alla fine il consumatore si stancò di consumarlo e oggi non lo vuole quasi più nessuno.E' importante cominciare bene un lavoro scegliendo il legno giusto che non presenti inconvenienti poi nella lavorazione.Il legno che si lavora megli di tutti è logicamente, un legno senza difetti, senza nodi, ma oltre ai nodi si possono riscontrare nelle assi altre malformazioni o alterazioni dovute a insetti, a malattie, a intemperie. L'ambiente nel quale cresce la pianta può anche, a volte, alterarne la struttura, indebolirne le fibre, far marcire alcune parti. Uno di questi difetti sta nella crescita irregolare degli anelli del tronco: irregolarità che si riscontra nello spessore degli anelli, più larghi da un lato e più sottili dal lato opposto. Questo fatto determina uno spostamento del midollo di questa pianta che non è più al centro dell'albero, bensì risulta spostato dalla parte dove gli anelli sono più sottili. Le tavole tagliate da questo tronco risulterebbero inservibili.L'azione del vento può provocare delle strutture nella crescita della pianta, soprattutto se il vento è costante in una direzione.  Un altro difetto viene denominato cipollatura e consiste nel distacco tra gli anelli di accrescimento per cui restano dei vuoti tra un anello e l'altro. Battendo il tronco dell'albero con una pietra o un martello si sente da come risuona se il tronco ha questo difetto. Una causa di queste cipollature può anche essere il vento costante che, piegando la pianta, fa slittare gli anelli di crescita uno sull'altro. Tra questi anelli di crescita si possono trovare anche anelli spugnosi costituiti da legno non ancora maturo che tenderà a marcire