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8 Marzo. Perchè? - Alcune riflessioni sui diritti delle donne


8 Marzo. Perchè?Alcune riflessioni sui diritti delle donnedi AthyChe cos’è esattamente l’8 marzo? Com’è nato e, soprattutto, perché?Ci si limita spesso ad un rametto di mimosa e via, etichettando la cosa come una semplice festività “per la donna”. Una data scelta a caso oppure no? Fatto è, comunque, che ce la siamo ritrovati sul calendario e ancora oggi non c’è molta gente che va a cercarne il perché. Data scelta probabilmente sfalsata, anche perché sembra – nella maggior parte delle testimonianze - che sia stata presa come data anche se il fatto “reale” è avvenuto il 25 marzo del 1911.Una fabbrica di camicie a New York, nel Washington Place agli ultimi tre piani, dove vi erano decine di donne e bambini sottopagati e con orari decisamente massacranti, senza alcuna garanzia o diritto nel caso di infortunio, sfruttate fino all’osso.A quanto si è potuto stimare sono morte un centinaio di persone, tra cui 39 donne identificate come italiane. Uno di quegli episodi che dovrebbe far riflettere, forse, ma che comunque ha fatto molte vittime che, purtroppo, ancora oggi continuano non sempre ad essere ricordate.C’è comunque ancora il mistero sul perché sia stato scelto proprio l’8 di marzo. In tale data avvenne una manifestazione pacifica di operaie nel 1917 a Pietrogrado; nelle scuole di Collingwood poi morirono circa 173 bambini e due insegnanti.La cosa non è del tutto chiara. Rimane inoltre il dubbio su chi, come e quando propose proprio l’8 di marzo e perché proprio le mimose a rappresentare questa festa della donna.La ricorrenza, di fatto, non resta altro che un momento per ricordare piuttosto che festeggiare – almeno a mio avviso... Un episodio simile a quello della fabbrica di camicie, a detta del New York Times, si rivide solo l’11 settembre 2001, con la gente che si buttava dalle Torri Gemelle per salvarsi dalle fiamme. Si tratta di un episodio drammatico che ha coinvolto donne e bambine che si gettavano nel vuoto solo perché erano chiuse dall’esterno; ciò per evitare che uscissero prima della fine dei turni che duravano una sessantina di ore settimanali. Il fuoco era divampato senza possibilità di fuga. Va segnalato, alla fine, che coloro che le facevano lavorare furono, chissà come, assolti dallo scandalo.