sottilMente

Cum Dividere


 -" Pronto"- " Ciao Andrea, sono Rebecca, come te la passi? Non rispondi mai al telefono e cominciavo a preoccuparmi!"- " Me la passo. Anzi, passa"- sbottò Andrea.Di ascoltare non ne aveva proprio voglia. Di parlare tantomeno.Ascoltò, in silenzio, il vociferare di Rebecca per alcuni minuti pensando a ciò che passa.Passa il tempo. Passano le automobili e le nuvole nel cielo.Passa la mano fra i capelli mentre tampono i capelli bagnati e tiepidi.Passano le risposte alle domande importanti.Passa la bambina con lo zaino e gli auricolari.Passano i ricordi.Li' la mente si ferma e arretra. E il cuore misura le punture.Fa ancora male? Meno, pensò Andrea.Quando i ricordi assumono contorni definiti, il cuore comincia a battere a ritmo regolare.Ora i contorni erano più chiari.No. Lei non aveva il pelo sullo stomaco.Anche se, astutamente, Simone glielo ricordava appicicandole un'antica etichetta sbiadita.No. Lei non era stata insensibile.Piuttosto aveva sentito di non poter essere ciò che lui voleva. No. Non esiste la piena condivisione.Perchè si è in due per poter usare il primo pronome plurale.E condividere significa " dividere con". Un altro o un'altra da sè.Cos'è in fondo amare? Sentiva che non era più necessario dare la giusta definizione.Lei non avrebbe più amato? Forse.A lui lasciava le sue certezze.E lei si teneva, con tiepida cura, l'ebrezza dei suoi dubbi.