Creato da ViniciusRegal il 04/02/2011

Bagliori nel Buio

Una visione alternativa sul mondo. Sotto cieli neri.

 

AUGURI.

Foto di ViniciusRegal

Ho dovuto abbandonare per un po' il blog. In queste settimane sono capitati alcuni eventi che mi hanno tenuto lontano e di cui non mi andava (nè mi va) di scrivere.
Ora penso di poter ricominciare.
Nel frattempo il mondo è andato avanti. E sempre nel verso sbagliato. Gheddafi sta riprendendo il potere, Berlusconi è ancora al potere, il disastro naturale in Giappone a cui si aggiunge il rischio nucleare, la volontà del governo di aprire al nucleare in Italia.
Poco da stare allegri, insomma. Nonostante oggi si siano festeggiati i 150 anni dell'Unità d'Italia.

Per quel che riguarda il nucleare, io non sono contario ideologicamente a tale tecnologia. Le fonti tradizionali ci tengono legati ad altri Paesi, e andranno ad esaurirsi.
A mio avviso sono però le rinnovabili che ci salveranno. Puntare sul solare è un obbligo per l'Italia. Il problema dei costi è un problema fittizio.
Tutto è dovuto all'assuefazione che abbiamo nei confronti dell'energia. Ne usiamo talmente tanta e a basso prezzo che ci sembra gratis. Al momento non c'è nulla di più conventiente del petrolio, del gas o del carbone. Nè solare, nè nucleare. Sono investimenti a perdere, nel breve.
Ma il prezzo del petrolio sale e continuerà a salire.
Forse dobbiamo semplicemente rassegnarci a pagare di più per avere energia. E sarebbe un bene farlo per dell'energia pulita e inesauribile, che ci renda autosufficienti.
Per farlo dobbiamo iniziare a pensarci da ora, prima che sia tardi.

Tornando al nucleare. Anch'esso è meno conveniente del petrolio, forse più efficiente del solare, ma a prezzo della sicurezza. Secondo me è sufficientemente e relativamente sicuro, se gestito bene.
Ho sentito qualcuno paragonare il nucleare all'aereo. E' il mezzo statisticamente più sicuro. Eppure molti hanno paura di volare, eppure quando cade un aereo in qualsiasi parte del mondo lo veniamo a sapere.
Mentre non è così per gli incidenti automobilistici che mietono infinitamente molte più vittime.... Il paragone è abbastanza calzante, a mio avviso.

Relativamente sicuro dunque, se gestito bene. E qui vengono i miei dubbi.
In Italia questo è possibile?
Siamo in grado di fare quello che fanno i disciplinati giapponesi? O i tedeschi?
Ho dei dubbi.
Siamo quelli che hanno problemi con i rifiuti tradizionali? Siamo quelli delle discariche abusive? Siamo quelli dei disastri idrogeologici? Siamo quelli che vivono in zone sismiche, ma non hanno case e strutture a norma? Siamo quelli degli appalti truccati, assegnati come favori, o tramite mazzette? Quelli che ridono al telefono dopo un terremoto? Quelli che costruiscono ospedali con la sabbia?
Non solum, ovviamente. Sed etiam, purtroppo.

No. Non mi sentirei molto sicuro, con centrali nucleari in Italia.

Ha ragione Renato Palma nel suo articolo su Affaritaliani.it a dire che le centrali nucleari hanno a che fare con tutta l'umanità, e non con i singoli stati. Perchè il pericolo è globale. E deve essere gestito da chi è in grado di farlo. (http://affaritaliani.libero.it/green/democrazia_atomica170311.html)

Questo infine è il parere del Prof. Piergiorgio Odifreddi sul suo blog su Repubblica.it:
http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2011/03/15/attenti-al-gorilla-nucleare/

Auguri e alla prossima.

 
 
 

POLITICA1. Mille modi per dire nulla.

Foto di ViniciusRegal

Oggi il Parlamento ha approvato la famigerata "Milleproroghe".

Mi è capitato di assistere alla diretta televisiva della discussione sia alla Camera che al Senato. Senza entrare troppo nel merito della legge, quello che mi è saltato all'occhio (e all'orecchio) è stata la straordinaria abilità dei parlamentari di maggioranza nell'evitare qualsiasi risposta ai rilievi e alle accuse puntuali dell'opposizione.
Loro si limitavano a recitare il compitino, spostando senza alcun motivo il tema della discussione. Subito puntavano l'attenzione sul Premier, sul fatto che è perseguitato, sul fatto che il Presidente della Camera deve dimettersi, sul fatto che c'è la crisi (che negli altri paesi evoluti è finita da un anno, ma il nostro Governo che all'inizio ne ha  negato l'esistenza ora la invoca di continuo, agitandola come uno spettro per giustificare l'inconsistenza della propria azione governativa), sul fatto che i precedenti Governi e bla bla bla...
Ma dico io, tutto questo a noi cittadini può interessare? State discutendo di una legge, potete parlare dei contenuti?
A parte le sparate di Di Pietro, tutti gli altri esponenti delle opposizioni hanno sollevato dei quesiti interessanti:


- Perchè date soldi ai truffatori delle quote-latte, togliendo questi fondi alle cure per i malati?
Nessuna risposta. Se non che tramite altre disposizioni si davano soldi ai malati di SLA, etc.


- Cos'è questa storia che i proprietari di televisioni possono comprarsi anche i quotidiani nazionali? Si riferisce, per puro caso, al Premier?
Risposta: Voi non avete fatto nessuna legge su questo punto. (Mi pare una risposta esauriente...)

- La tassa sulla disgrazia. Nei luoghi colpiti da calamità naturali, aumenteranno le tasse per pagare la ricostruzione.
Nessun commento. O meglio, non ci sono spallate a Berlusconi, la maggioranza ha i numeri, andiamo avanti...

- Tagli alle fondazioni di opera lirica. 1 euro di aumento sul biglietto del cinema....
Solita nenia di risposte.

L'obiettivo è chiaramente quello di non parlare mai di cose che possono non piacere al popolo. La grande illusione berlusconiana. Le tasse si aumentano. Ma l'importante è non dirlo. E sorridere al popolo.

P.S. Mentre scrivo il nostro PdC ne spara un'altra delle sue. In difesa della famiglia!!! Ad un convegno cristiano-riformista!! Contro le coppie gay, contro la scuola pubblica...
Questo uomo può davvero tutto, dopo quello che ha fatto ci fa pure la morale...

 
 
 

E...VENTI DAL DESERTO

Post n°6 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da ViniciusRegal
 

Il Nord Africa si è svegliato. La voglia di libertà e la voglia di una vita migliore hanno destato le coscienze di milioni di persone. Crollano i regimi autoritari e le dittature. Tunisia, Egitto, Libia, con possibile estensione in Bahrein, Marocco...
Una rivolta che parte dal basso, nessun colpo di Stato, nessuna democrazia esportata o imposta. Anzi non c'è neanche la certezza di una svolta democratica. Solo l'affermarsi della volontà popolare, la voglia di decidere del proprio futuro, il non voler sottostare ai capricci di un dittatore ad vitam.
La consapevolezza di una troppo elevata disparità sociale, l'influenza di stili di vita occidentali, internet, la cultura, sono queste le cause principali di un movimento che va' appoggiato in toto. Da noi che stiamo, per una fortunata casualità geografica, sull'altra sponda.

C'è chi parla del rischio di una deriva integralista islamica (e il primo a farlo è, guardate un po', Gheddafi) e qui in Italia, qualcuno insiste su questo punto. Forse è possibile, è un'ipotesi, anche se a mio avviso remota, ma questo non vuol dire che dobbiamo essere contro questa rivolta. Che vogliamo fare? Lasciare al potere Gheddafi e gli altri dittatori?
Tutto l'Occidente è colluso con questi regimi, anche giustamente da un punto di vista di convenienza politica ed economica. Ma ora sono i popoli a chiedere un cambiamento e noi, presunti paladini della democrazia dobbiamo esserne felici. E aiutarli. Anche correndo il rischio di trovarci delle repubbliche filo-islamiche, purchè sia il popolo a volerlo.

Non credo, comunque, che quei giovani che hanno organizzato le proteste vogliano farsi imbavagliare dall'oscurantismo integralista filo-iraniano. Sono laici, non bruciano bandiere, vogliono libertà, vogliono vivere, vogliono un futuro migliore dal loro punto di vista.
E non è detto coincida col nostro.
Ma proprio in questo dovrebbe stare la grandezza dell'Occidente evoluto e libero.

Vi invito a leggere il post di Trappolinax sul suo blog e a firmare la petizione per fermare i massacri in Libia:
http://blog.libero.it/fantasiax/9922587.html 

 
 
 

ALTRO 1. La trilogia di Valis.

Foto di ViniciusRegal

Oggi mi prendo una pausa.

Ho appena finito di leggere la Trilogia di Valis, l'ultima fatica di Philip K. Dick (edito da Fanucci nella Collana Edizione Ventesima, 752 pagine, prezzo €19,90 in libreria; ma credo €9,95 tramite il sito della casa editrice http://www.fanucci.it/libro.php?id=1052). Un libro che ho inseguito per anni.
Sono un appassionato di fantascienza, soprattutto di quella che io definisco "etica", quella fantascienza che si spinge ai limiti e va oltre, che non narra solo il fatto, ma ne investiga le cause oscure e profonde. Che pone domande e inquietudini sull'uomo, sull'umanità, sulla vita. Che traccia trame e destini inesorabili, ineluttabili a volte.

Dicevo, ho inseguito questo libro, dopo averne scoperto l'esistenza tramite la Rete e aver letto un paio di recensioni. Alcuni anni fa trovai in libreria un'edizione in cofanetto, contenente tutti e 3 i libri che vengono raccolti, solitamente, sotto il titolo di Trilogia di Valis, ossia Valis, Divina Invasione e La trasmigrazione di Timothy Archer. Purtroppo feci l'errore di non acquistarlo, in quanto stavo attraversando un periodo molto impegnativo. Poi sparì dalle librerie di Palermo. Ma anche dalle librerie on-line.
Nel 2010 lessi che la Fanucci aveva iniziato la ristampa dei lavori di Dick, da includere nella collana Collezione Ventesima. Dopo mesi di trepidante attesa a Novembre apparve tra le novità del mese, e senza perder tempo lo ordinai.
Arrivò dopo Natale.

Devo dire, onestamente, che mi aspettavo di meglio. Ma forse è dovuto alla mia attesa eccessiva, alla mia fame spasmodica di leggere questo libro.
Certamente è un libro che non può non essere letto dagli appassionati di sci-fi. Philip Dick è una garanzia in questo senso. Ci sono trovate e passaggi memorabili.
Però, personalmente, mi aspettavo di più.

VALIS è sicuramente il capitolo più riuscito. Un romanzo in pieno stile Dick. Sul rapporto tra realtà e divino. Tecnologia e fede. Un racconto in cui lo stesso Dick è tra i protagonisti, e sotto diverse spoglie... (non voglio aggiungere troppo, per non rovinare il piacere a chi non lo avesse letto).

DIVINA INVASIONE è basato su un'idea straordinaria. Un dio alieno tenta di stabilire un contatto con i terrestri inviando sulla Terra il proprio figlio. Il racconto si perde un po' nella parte centrale in cui le elucubrazioni ai limiti della blasfemia (e forse un po' oltre, secondo i canoni cattolici) di Dick prendono il sopravvento. Ma poi si riprende con un incalzante finale.

LA TRASMIGRAZIONE DI TIMOTHY ARCHER è, a mio giudizio, il capitolo meno riuscito. La pazzia di Dick, prende il sopravvento. Risulta slegato dai primi due, se non nel tema della divinità. L'immensa cultura biblica di Dick si dipana in una serie di citazioni. La trama è abbastanza inesistente, sebbene non sia fondamentale, per come è strutturato il romanzo.

In complesso è un lavoro di difficile digestione, ma che può travolgere e addirittura fagocitare l'immaginazione del lettore. Leggendolo si ha l'impressione di poter essere contagiati dalla follia di Dick. E forse non sarebbe male.

"A chiunque si sia perso negli infiniti modelli di realtà del mondo moderno, diciamo: Philip K. Dick era lì prima di voi". Terry Gilliam*

* attore, regista e produttore. Nonchè membro del gruppo comico Monty Python. (Alcuni sketch, tradotti in italiano, li potete vedere qui:
http://www.youtube.com/watch?v=pavNpozrgM8

 
 
 

SOCIETA' 2. Goodbye Italia?

Post n°4 pubblicato il 16 Febbraio 2011 da ViniciusRegal
 
Foto di ViniciusRegal

A volte il destino, o forse è il caso, riserva strane sorprese. Avevo intenzione di pubblicare un post sulla fuga dei cervelli dal nostro Paese, e volevo farlo prendendo come spunto il nuovo (stupendo) singolo di Caparezza.
La sua "Goodbye Malinconia", con il featuring di Tony Hadley, ex front-man degli Spandau Ballet (quelli di Gold: http://www.youtube.com/watch?v=gSq8ZBdSxNU
e di True: http://dailymotion.virgilio.it/video/x9ify_spandau-ballet-true_music che potete ascoltare tramite questi 2 link), merita davvero, sia dal punto di vista strettamente artistico, che per il contenuto. Sempre preciso e pungente. Stavolta il tema è la fuga dall'Italia, un paese che sta scivolando nel baratro.
Il caso dicevo (vestito da destino) ha fatto si che mentre scrivo questo post, mi è arrivata un'offerta di lavoro (subordinata ad un colloquio) dalla Germania. Non che io mi consideri un "cervello", sono un laureato in Ingegneria Elettronica, che cerca un lavoro consono e stimolante. Che non vuole sgobbare gratis, che non vuole rimanere precario a vita. Cosa che in Italia non pare possibile.
Ma è proprio questo il punto se non vanno via solo i "migliori" ma anche i "bravi" e poi magari i "normalissimi", davvero se ne andranno tutti da questo Paese?
Ed è giusto che sia così?
Per carità il concetto di Nazione è un residuo ottocentesco, siamo cittadini del mondo, ognuno deve seguire le sue aspirazioni e trovare il suo posto nel mondo. Però esiste la comunità, esiste il luogo in cui hai vissuto, in cui sei cresciuto, che ti ha permesso (o costretto) a diventare quello che sei. E poi quando è il momento di dare il tuo contributo...vai via? In un'altra comunità? Davvero l'Italia è costretta ad un inesorabile declino? O è più giusto rimanere e lottare, per provare a cambiare le cose? Per aiutare la comunità?
Non lo so. Ho un po' di tempo per valutare la proposta. Prima di dire addio Italia.

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