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La vita è strana. Ci si può emozionare per il destino di una persona mai conosciuta dal vivo? La risposta sembrerebbe scontata, ma ogni giorno ci lasciamo toccare da storie o persone che sono distanti da noi centinaia, se non migliaia di chilometri, per i motivi più disparati. Qualche mese fa ci ha lasciato Eric Woolfson, che - per chi non lo conoscesse, e sono tanti - è stato un grandissimo compositore, tastierista e cantante. Senza entrare in dettagli, è l'uomo che canta questa canzone QUI, tra le altre.Senza entrare nell'ambito dei suoi meriti artistici, basti dire che era soprattutto conosciuto per essere schivo, gentile, cortese. Insomma, come si usava dire una vita fa, "un signore". Con una vita dedita quasi completamente alla musica. E assai lontano dai riflettori (un controsenso per un artista, a cui ha dedicato un'altra celebre canzone, non casualmente cantata da un altro). Da molti mesi combatteva contro il cancro, una battaglia ovviamente perduta in partenza. Ma invece di aspettare il destino a braccia conserte, fino all'ultimo e all'insaputa di quasi tutti ha coltivato fino all'ultimo progetti: nuovi musical (il suo amore degli ultimo vent'anni), la realizzazione di un album di inediti nato da vecchi "scarti" dell'Alan Parsons Project), l'esplorazione di nuovi canali di distribuzione musicale che superassero lo stantio mondo dell'industria discografica come lo conosciamo. In poco tempo, dalla assoluta "non conoscenza" di Internet, questo signore del 1945 è arrivato a vendere il suo disco tramite la sua pagina facebook. Che ha aggiornato praticamente fino a due giorni prima della sua dipartita dal suo letto di ospedale, mentre ancora stava lavorando al secondo volume del suo album di inediti. Che probabilmente non sarà mai portato a termine, vista la pigrizia del suo vecchio partner musicale. Che avrebbe potuto rendere omaggio al suo vecchio amico omaggiandolo in questo modo, ma non credo che lo farà mai (Si sa, a volte i vecchi amici sono quelli che ti possono dare le delusioni più profonde... opinione personale).Comunque sia, qualche giorno fa mi arriva una mail da parte della Nimbit, la casa discografica "virtuale" dalla quale ho acquistato TAPPTNW. Mi diceva che, in memoria di Eric, sarebbe stato possibile ascoltare uno degli inediti in questione. Gratis, ovviamente. Il brano è un medley di due brani parzialmente lavorati. Nulla di sconvolgente, ma la cosa mi ha commosso. Sarà che per una serie di circostanze non sono mai riuscito di incontrarlo, mentre alcuni miei cari amici ci sono riusciti in occasione delle "prime" di alcuni suoi spettacoli, rimanendo sempre colpiti dallo stile di questo omone gentile, o per l'eleganza del rapporto con i suoi appassionati (la paroka "fan" qui è davvero fuori posto), chissà. Però, quando ho saputo della sua morte, o quando ho risentito la sua voce in questo brano, con il suo testo davvero carico di significati che forse già alludevano al suo "andare via"... non dico la lacrimuccia, ma un leggero sospiro è sfuggito...Questo è un suo pezzo dal musical di POE, che idealmente è il seguito, o l'evoluzione del celebre album del 1976 Tales of mistery and imaginaton. Penso che ben renda il talento di questo signore e l'amore che mettesse nel suo "lavoro".Ciao Eric. Ci mancherai. Altrochè se ci mancherai...