Morsi...

Neve sul Tigri: AnteFatto


Ero liin quel... Come lo hai chiamato?...Pomeriggio desertico, sotto quel cielo giallo acceso,ero lìSacra sentinella su benedetta duna.Ti vidi arrivare, preceduto dal tuonovidi la tua scia fiammeggiante cadere dall'infinito, mentre il legame atomico universale mi si palesava violentemente, pur la tua esistenza mi fosse ignota.Da chissà quali abissi la certezza che saresti stato un pericolo si rigurgitò alla mia evidenza.Levitai veloce verso il cratere e cercai di aiutarti più o meno negli stessi istanti in cui realizzai che avrei dovuto ucciderti.Eppure eri una così incredibile e meravigliosa sorpresa, persino per me, qualcosa che sapevo sarebbe stato inevitabile nei miei destini futuri.... E poi cambiavi fisicamente tra le mie mani, adattando la tua forma e i tuoi colori all'umanità, mentre le mie dita ti toccavano. La tua apparenza dipende in parte dalla risposta delle tue cellule alle mie.Eppure io ero una Guerriera (ogni tanto si nota ancora...), una Forza di attuazione e distruzione di un vivido, senziente, Viola scuro... Distaccata lì per provvedere alle deboli e devote tribù... persone sincere, senza menzogna.Visualizzavo i nostri scontri a venire, ma nemmeno noi possiamo eludere la chiamata dell'Universo, neanche quelle che portano con se terribili eventi.Molte volte poi ho provato a distruggerti, a disperdere la minaccia... non sono mai riuscita... Troppo strazio e dolore: come per un immortale tentare di uccidersi aprendosi lentamente il ventre all'infinito. Evidentemente sono stata una "dea" tutelare fallace e cedevole alle passioni... un rischio inevitabile.Anche tu hai provato ad uccidermi innumerevoli volte... ma anche per te era la stessa cosa... - "Due elementi instabili, carichi di potere distruttivo, fondono le orbite dei loro elettroni per trascendere ad uno stato evolutivo infinitamente superiore" -