Morsi...

I got a Warm Fuzzy Feeling


E' l'ora di riprendere, ma come mi viene, la strada verso "casa"...Sta diventando pericoloso stare senza la parte di me che mi tiene a bada... e la mia compagna a due ruote non ne vuol sapere di assolvere a sto compito... anzi... Decido di usare un i-pod stavolta, brani shuffle, faccio benza, play e parto.Si comincia con Sober dei Tool... Capisco subito il tenore del mio umore, come sempre mi vengono i brividi e la respirazione si fa pesante... Seguono idoli defunti, come David Bowie, Chris Cornell, Leonard Cohen, Mark Sandman, i CopShootCop... la pelle comincia ad abbandonarmi, e le scaglie che serenamente se ne vanno felici, diventano brillanti come i petali dei fiori di ciliegio nei cartoni giapponesi... Formano una nebbiolina luminosa che mi avvolge e l'aria mi passa attraverso, come lo sguardo degli automobilisti che incontro. Faccio sempre più fatica a contenere tutto ciò che da me vuole espandersi fuori, come posso fare? I'm only human... e tutte queste meraviglie del mondo mi soffocano e sublimano al tempo stesso. Quando arriva "Digging the grave" so che sarà un disastro. E' la mia apocalisse personale: il mondo esplode insieme al mio petto che si straccia in minuscoli frammenti di vetro. L'aria mi brucia fredda nelle narici, e io, se ne fossi ancora capace, piangerei. Grido insieme a Mike Patton, mi alzo in piedi sulle pedane e comincio a saltarci su, mollo il manubrio pochi secondi alla volta e suono la batteria, mi risiedo e batto la sella come fossi a cavallo, i colori della campagna provenzale mi vengono incontro e così senza pelle tutto mi ferisce dentro, ma non fa male. Do manate di gas seguendo gli accenti del pezzo, la moto si imbizzarisce ma va tutto bene, infatti mi incita sorridendo rabbiosa a denti digrignati, lei non ha paura di morire ovviamente, io neanche e lei lo sa. Così nessuno dei due ferma l'altro, e procediamo a strappi e svirgolate felicemente disperati verso Cannes. Per un po' passano pezzi da viaggio, e ciò che è rimasto dentro ricomincia a montare come un'onda che accumula energia lentamente. Arrivo a percepire un rumore sordo che sale, finchè, sulla prima nota di "The gentle art of makin enemies", è di nuovo tutto in risonanza ed io mi trovo in cima a una discesa lunga a occhio un paio di km, e sono così in alto che la vedo tutta insieme dipanarsi, nera, tra l'ordinata vegetazione. Siamo felici e sconvolti, lei mi porta tranquilla ed io allargo le braccia, inspiro e chiudo gli occhi per un secondo, pensando che davvero sto abbandonando la specie umana per trasfigurare, e, proprio in quel momento, parte "Goodbye Cruel world" dei Pink Floyd. E' fatta, alzo gli occhi e un dito al cielo per ringraziare: God is my DJ.