pensieri e parole

Post N° 5


«Se dovessi dire in una frase che cosa mi ha colpito nella mia lunga vita di combattente e di militante direi che è il dramma delle possibilità sciupate, delle cose che si potevano fare [...] e non si sono fatte per una infinità di ragioni ognuna delle quali era giusta in sé e per sé, ma che finirono sovente per diventare un alibi onde scartare le cose possibili e ad esse sostituire la visione inebriante di cose più belle e più radicali, ma impossibili». (Pietro Nenni, “Relazione al 35° congresso del PSI, 25 ottobre 1963”) Sventurato il povero di spirito perché sotto terra sarà quello che è ora sulla terra Felice colui che non insiste nell’avere ragione Perché nessuno ha ragione o tutti l’hanno Felice colui che perdona agli altri e colui che perdona sé stesso. Nessuno è il sale della terra; nessuno in qualche momento della sua vita non lo è. Che la luce di una lampada si accenda, anche se non c’è nessuno a vederla. Dio la vedrà. Non esagerare il culto della verità: non c’è uomo che alla fine di una giornata non abbia mentito a ragione, molte volte. Non giurare perché ogni giuramento è un’esagerazione. Fare il bene al tuo nemico è il miglior modo di compiacere la tua vanità. Dà quel che è santo ai cani, getta le tue perle ai porci; quel che importa è dare. Cerca per il piacere di cercare, non di trovare. È la porta a scegliere, non l’uomo. Nulla si edifica sulla pietra, tutto sulla sabbia, ma noi dobbiamo edificare come se la sabbia fosse pietra. Felice il povere senza amarezze e Il ricco senza superbia. Felici i coraggiosi, coloro che accettano con animo uguale la sconfitta o la palma. Felici coloro che servano nella memoria parole di Cristo e di Virgilio, perché daranno luce ai loro giorni. Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell’amore. Felici i felici. (Borges, Frammenti di un Vangelo apocrifo)