Creato da spaghetta_bum il 19/11/2005
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«Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso volere d’essere niente.
A parte questo,
ho in me tutti i sogni del mondo».
«A parte ciò, che è niente,
un vacuo vento del sud,
sotto il vasto azzurro cielo
mi desta.
Aver ragione, vincere, possedere l’amore.
Marcisce il morto tronco dell’illusione.
Sognare è niente e non sapere è vano.
Dormi nell’ombra, incerto cuore».
(Fernando Pessoa)
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«Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride, dall’orgoglio che non si inchina davanti a un bambino».
(Gibran)
«Chi ha meno di quanto desidera
deve sapere che ha più di quanto vale».
(George Lichtenberg)
«Amico! Come un figlio di Boemia, vagante alla ventura, io percorro il gran cammino dell’Arte. Come il boemo, ho il coraggio e la speranza per bastone; senza ciò nulla avrei. Il nostro avvenire deve spuntare al sole dei vent’anni. Amiamo e cantiamo ancora: la gioventù non ha che un’ora».
(Il Gazzettino Rosa, 14 ottobre 1869 )
«Siate realisti, cercate l’impossibile».
(Albert Camus)
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«Poche cose sono impossibili se si è diligenti e dotati di capacità. Le grandi opere si compiono non con la forza ma con la perseveranza».
(Samuel Johnson)
«Rifiutare le alte vette non è vivere
per sempre nel fossato?»
(Poeta arabo)
«Tutto è difficile prima di essere facile».
(Thomas Fuller)
«L’arte ci libera illusoriamente dalla sordidezza di essere. Mentre sentiamo i mali e le invettive di Amleto, principe di Danimarca, non sentiamo i nostri mali: vili perché sono nostri e vili perché sono vili.
L’amore, il sonno, le droghe sono forme elementari dell’arte, o meglio di produrne lo stesso effetto. Ma amore, sonno e droghe hanno ciascuno la sua delusione.
L’amore stanca o delude. Dal sonno ci si sveglia e, quando si è dormito, non si è vissuto. Le droghe si scontano con la rovina del fisico che hanno servito a stimolare.
Ma nell’arte non c’è delusione perché la delusione è stata ammessa dall’inizio.
Dall’arte non c’è risveglio perché in essa non abbiamo dormito, anche se abbiamo sognato.
Nell’arte non c’è tributo o multa da pagare per averne goduto.
Per arte si intende tutto quello che ci delizia e che non è nostro: il paesaggio, il sorriso fatto a un altro, il tramonto, una poesia, l’universo obiettivo.
Possedere è perdere. Sentire senza possedere è conservare, perché significa estrarre da una cosa la sua essenza».
(Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine).
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«Se dovessi dire in una frase che cosa mi ha colpito nella mia lunga vita di combattente e di militante direi che è il dramma delle possibilità sciupate, delle cose che si potevano fare [...] e non si sono fatte per una infinità di ragioni ognuna delle quali era giusta in sé e per sé, ma che finirono sovente per diventare un alibi onde scartare le cose possibili e ad esse sostituire la visione inebriante di cose più belle e più radicali, ma impossibili».
(Pietro Nenni, “Relazione al 35° congresso del PSI, 25 ottobre 1963”)
Sventurato il povero di spirito perché sotto terra sarà quello che è ora sulla terra
Felice colui che non insiste nell’avere ragione
Perché nessuno ha ragione o tutti l’hanno
Felice colui che perdona agli altri e colui che perdona sé stesso.
Nessuno è il sale della terra; nessuno in qualche momento della sua vita non lo è.
Che la luce di una lampada si accenda,
anche se non c’è nessuno a vederla.
Dio la vedrà.
Non esagerare il culto della verità:
non c’è uomo che alla fine di una giornata
non abbia mentito a ragione, molte volte.
Non giurare perché ogni giuramento è un’esagerazione.
Fare il bene al tuo nemico è il miglior modo di compiacere la tua vanità.
Dà quel che è santo ai cani,
getta le tue perle ai porci;
quel che importa è dare.
Cerca per il piacere di cercare, non di trovare.
È la porta a scegliere, non l’uomo.
Nulla si edifica sulla pietra,
tutto sulla sabbia,
ma noi dobbiamo edificare come se
la sabbia fosse pietra.
Felice il povere senza amarezze e
Il ricco senza superbia.
Felici i coraggiosi,
coloro che accettano con animo uguale
la sconfitta o la palma.
Felici coloro che servano nella memoria parole di Cristo e di Virgilio, perché daranno luce ai loro giorni.
Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell’amore.
Felici i felici.
(Borges, Frammenti di un Vangelo apocrifo)
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Stanco di tutto ciò la Morte invoco
Per non vedere il Merito mendico,
il Nulla intento al subdolo suo gioco,
il Vero calpestato e annichilito;
gli Onori assegnati con vergogna,
la vergine Virtù nel lupanare,
la giusta Perfezion messa alla gogna,
la Forza obbligata a zoppicare;
l’autorità che imbavaglia l’Arte,
vuol, la Follia, il Genio controllare,
la pura Verità messa in disparte,
il Bene prigioniero ancor del Male.
Stanco di tutto, ma non spicco il volo
Per non lasciare qui il mio amore solo.
(W. Shakespeare, Sonetti).
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