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GREENPEACE, CACCIA A BALENE E' UN FALLIMENTO


Il Governo di Tokyo salvi la propria reputazione internazionale.    16 aprile 2008 - Dopo una missione di caccia la Nisshin Maru, nave della flotta baleniera giapponese, e' entrata nel porto di Kyoto per scaricare carne di balena. Attivisti di Greenpeace hanno circondato l'imbarcazione, aprendo uno striscione con su scritto 'Failed'."Il governo del Giappone -si legge in una nota diffusa dall'associazione ambientalista- per continuare la sua 'ricerca scientifica', finora costata la vita a oltre 8mila esemplari, si era assegnato una quota di 935 balenottere minori, 50 comuni e 50 megattere. Dopo le prime proteste internazionali, il Giappone aveva dichiarato di rinunciare alle megattere, ma la notizia -confermata dal ministro nipponico della Pesca- e' che nessuna balenottera comune e' stata uccisa. Anche per le minori la caccia e' stata un mezzo fiasco ed e' comunque costata la vita a 551 esemplari".Il ministero giapponese della Pesca ha dichiarato che la quota non e' stata rispettata a causa di 'interferenze', ossia delle attivita' di protesta. La nave di Greenpeace Esperanza, infatti, ha inseguito la Nisshin Maru per quindici giorni, bloccando le operazioni di caccia di tutta la flotta. Prima dell'inizio della stagione di caccia, l'Istituto per le Ricerche sui Cetacei aveva dichiarato che c'era un "rapido aumento" delle balenottere comuni: 9mila esemplari solo in due aree limitate, dove hanno operato i balenieri."Il fatto che non siano riusciti a trovarne nemmeno una -osserva Greenpeace- e' un'ulteriore prova del penoso livello di questa 'ricerca'. Se era una ricerca scientifica, perche' la Nisshin Maru e' scappata per quasi 8mila chilometri?".L'associazione ambientalista, inoltre, ha chiesto di investigare sulle numerose irregolarita' osservate durante la caccia baleniera, come il rifornimento in zona vietata (l'Antartide e' considerato "Area Fragile") e il commercio di carne di balena con Panama, in violazione delle norme della Convenzione Cites sul commercio di specie protette.Anche nei media giapponesi, sempre piu' spesso, ci si interroga sul perche' il governo continui a erogare sussidi per un'attivita' contro cui monta un'opposizione crescente dentro e fuori il Paese."Tra due mesi -conclude Greenpeace- la Commissione Baleniera Internazionale (Iwc) discutera' del suo futuro in Cile. Il Giappone dovrebbe approfittarne per salvare la propria reputazione internazionale, annunciando lo stop definitivo alla caccia e l'avvio di una politica di tutela".