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estinsione


Steven Spielberg li ha fatti entrare nell'immaginario collettivo come il terrore dei mari, ma sono gli squali a doversi guardare dall'uomo e non certo il contrario. Secondo uno studio dell'Unione internazionale per la tutela della natura (Iucn nell'acronimo inglese), oltre la meta' delle specie sono a rischio estinzione. La colpa e' della pesca indiscriminata di esemplari che, per loro natura, impiegano molti anni a raggiungere la fecondita' e si riproducono lentamente.La ricerca e' stata condotta per conto dello Iucn da quindici scienziati di tredici diversi istituti, come si legge sul sito dell'organizzazione ambientalista. Delle 21 specie che nuotano negli oceani, undici sono in pericolo di estinzione e gli esemplari di altre cinque sono in netto calo. Tra le specie piu' prese di mira figurano lo Squalo Volpe, lo Squalo Seta e lo Squalo Mako.In assenza di norme che regolino il settore, come avviene invece per le balene, si e' scatenata negli ultimi tempi la caccia alla ricercata carne di questi pesci. La zuppa di pinna di squalo e' una prelibatezza di molte cucine asiatiche, tanto che spesso i pescatori uccidono esemplari al solo scopo di prelevare l'aletta e lasciano in mare le carcasse. Stessa minaccia di sparire dai mari incombe anche sulle razze."Le specie si estinguono a tassi da 10 a 100 volte superiori di quelli storicamente registrati", ha sottolineato Nicholas Dulvy, dell'universita' Simon Fraser di Vancouver, in Canada, uno dei curatori dello studio. Per questo gli esperti hanno suggerito alcune contromisure che i governo dovrebbero adottare, a partire da rigide limitazioni al numero di esemplari che si possono pescare.