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DAL CNR ARRIVA LA RETE SALVA-TARTARUGHE


Si chiama 'Teds' e sara' l'angelo salva-tartarughe. Cosi' assicurano i ricercatori del Cnr che hanno selezionato questo sistema tra diverse tecnologie studiate in varie parti del mondo, adattandolo ai pescatori italiani. Il congegno, facilmente applicabile alle reti, permette alle tartarughe, accidentalmente catturate, di uscire dalla rete, salvaguardare il pescato, riducendo al minimo le perdite.Teds, acronimo che sta per Turtle excluded devices, e' una griglia abbattibile messa a punto negli Stati Uniti per le reti destinate alla pesca del gambero, per separali dalle grosse catture accidentali, salvaguardando l'integrita' delle maglie.Il sistema, secondo i ricercatori dell'Istituto di Scienze Marine (Ismar) di Ancona, e' facilmente applicabile alle reti a sacco usate nel Mediterraneo dove, da diversi anni, esiste il problema della protezione di Caretta caretta, specie di tartarughe prioritaria inserita nella Direttiva Habitat dell'Ue.''Tradizionalmente, gli attrezzi da pesca piu' pericolosi per le tartarughe sono le reti derivanti - spiega il ricercatore dell'Ismar-Cnr, Alessandro Lucchetta - ma negli ultimi anni lo sono diventate anche le reti a strascico nel mar Adriatico, dove ogni anno le catture superano le 4.000 unita'''. Il Teds e' gia' stato sperimentato con successo in Australia, Stati Uniti e Sud America e Sudest Asiatico, tanto che il loro uso per certe aree e tipi di pesca e' divenuto obbligatorio. ''La difficolta' maggiore nell'uso dei Teds - spiega il ricercatore Antonello Sala dell'Istituto di Ancona - risiede nella necessita' di adattare, modificare e calibrare le griglie rispetto alle caratteristiche delle reti in uso; infatti, affinche' una nuova soluzione tecnica venga accettata dai pescatori, deve essere di facile utilizzo e non deve comportare rilevanti perdite di cattura commerciale''.L'Ismar ha realizzato diversi tipi di griglie montate su una rete a strascico commerciale, sperimentate in mare a bordo della Nave da Ricerca del Cnr. ''I risultati sono stati incoraggianti - conclude Lucchetta - dopo alcune prove di messa a punto, la perdita di pescato commerciale e' minima; le griglie sembrano anche essere molto efficaci nell'eliminare pietre, tronchi e rifiuti che 'frollano' il prodotto, degradandone la qualita' e deprimendone il prezzo''.