ITALIA DEMOCRATICA.

Protestiamo per i ticket di 10 euro su ricette


Dal primo gennaio, in tutta Italia, è diventato obbligatorio il contributo di 25 euro al pronto soccorso per i cosiddetti codici bianchi, cioè i casi definibili – a posteriori – come “non gravi”. E’ scoppiata la polemica, anche dopo la protesta promossa dall’associazione nazionale Circolo della Libertà. «Anche la Uil è contraria a questo ticket: un cittadino che sta male non può fare la diagnosi di sé stesso, non capisce se il suo disturbo è grave o no» spiega Nirvana Nisi, segretario confederale Uil con delega alla sanità. «E poi il ticket avrebbe un senso se ci fossero delle strutture a cui le persone potessero rivolgersi, in alternativa al pronto soccorso, anche il sabato, la domenica e di notte. Fino al primo gennaio, per esempio, il contributo era presente già in dodici regioni, molte delle quali hanno queste strutture (guardie mediche, presidi, ambulatori…). In diversi casi, quindi, era giustificabile il versamento di un ticket da parte di chi decideva di andare comunque al pronto soccorso. Ora, invece, sono obbligati a pagare 25 euro anche i cittadini che vivono in città dove non c’è alternativa al pronto soccorso e dove la malasanità è allarmante». Peggio di questo ticket sul pronto soccorso è il ticket di 10 euro sulla ricetta, per esami di laboratorio o altre indagini diagnostiche,  che rende il servizio sanitario nazionale più costoso del servizio privato.    Per protestare scrivete a  PRODI_R@camera.it  o a                                   LETTA_E@camera.it  vedi anche http://liberoblog.libero.it/politica/bl5860.phtml