ITALIA DEMOCRATICA.

Un pò di storia 6


Poi, la svolta: “Avevo l’impressione di essere fuori dal mondo, di essere l’unico rimasto a presidiare un palazzo deserto, mi sono sentito in una trincea vuota. E dopo tanti giorni di carcere ho capito che stavo combattendo una battaglia persa in partenza. La reazione del sistema era assolutamente ipocrita. Aveva ragione il povero Sergio Moroni, quando nella sua lettera, scritta prima del suicidio, aveva parlato di “ruota della fortuna”: sei stato preso, peggio per te. Con Moroni ne avevamo discusso la scorsa estate. Aveva molto sofferto per il cordone sanitario che gli era stato fatto attorno. Tangentopoli ha messo a nudo, oltre al giro delle tangenti, la slealtà dei rapporti politici: sei stato arrestato? peccato per te, entri nel cesto delle mele marce. Gli altri, che con te hanno diviso errori e responsabilità, si girano dall’altra parte. Inaccettabile”. Zaffra rifiuta anche la teoria craxiana del complotto: “Ero in carcere quando scrisse, ad agosto, quei tre famosi corsivi contro l’inchiesta Mani pulite e contro il giudice Di Pietro. Sbaglia. Non dovrebbe prendere scorciatoie e vedere complotti dietro l’angolo, giudici mossi da scopi politici. È vero, i magistrati possono abusare dello strumento della carcerazione preventiva, ma non estorcono false confessioni: alla fin fine l’imputato racconta la verità. Sarà amaro ammetterlo, ma è così”.