ITALIA DEMOCRATICA.

SME-BERLUSCONI


martedì, 27 marzo 2007 | ANSA - MILANO -Silvio Berlusconi, su ispirazione dell'allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi, fu, per l'accusa, "motore numero uno" nell'impedire che la Sme finisse a Carlo De Benedetti e sarebbe "pieno" il suo coinvolgimento nella vicenda del bonifico Orologiò. Si tratta di quei 434 mila dollari che giunsero all'ex capo dei gip di Roma, Renato Squillante, dal conto 'Ferrido', riconducibile alla Fininvest, attraverso il conto 'Mercier' di Cesare Previti. Al termine della sua requisitoria, nel processo davanti ai giudici della seconda sezione della Corte d'appello di Milano, il sostituto procuratore generale Piero de Petris ha chiesto che Berlusconi sia condannato a cinque anni per l'ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari che, in primo grado, era stata dichiarata prescritta con la concessione delle attenuanti generiche, mentre l'ex premier era stato assolto per la vicenda della compravendita della Sme. Chiesto che l'ex premier sia condannato per il cosiddetto capitolo 'Squillante a libro paga' e senza che gli siano concesse le attenuanti generiche, che comporterebbero la prescrizione, in quanto "dallo stato di incensuratezza non deriva automaticamente la concessione delle attenuanti". Secondo il rappresentante dell'accusa, le spiegazioni che, nel tempo, Cesare Previti, Attilio Pacifico e altri hanno dato delle varie movimentazioni di denaro "non sono supportate da nessun elemento fattuale e logico". "Berlusconi è quello che più si è impegnato" nella vicenda Sme e ci sarebbe "il suo pieno coinvolgimento nell'erogazione" di denaro all'ex magistrato Squillante. Quella somma, inoltre, "non trova alcuna giustificazione lecita". L'avvocato dello Stato Domenico Salvemini, a nome della Presidenza del Consiglio, ha chiesto che Berlusconi sia condannato a pagare un milione e 100mila euro a titolo di risarcimento. lemiealinere