ITALIA DEMOCRATICA.

La CORTE COSTITUZIONALE ha fallito il suo compito


 Ormai ci accorgiamo numerose volte, un organo Statale, vitale per la democrazia, come la Corte costituzionale, ha lasciato che vengano approvate leggi ingiuste, antidemocratiche, ad personam, che hanno dato privilegi ad una classe sociale o a pochi individui.Questi politici hanno poteri simili a quelli dei re: decidono  i loro stipendi, le loro indennità, rendono nobili le consorti, cioè mettono in parlamento le mogli, per arrestarli occorre il permesso del Parlamento, aumentano i privilegi per sè e per i loro amici istituendo enti inutili come LAZIO SERVICE, o inutili e costose province con meno di 150.000 abitanti, province con due o tre capoluoghi, per sistemare i politici trombati. Mantengono in vita enti costosissimi, come SVILUPPO ITALIA, nati per attirare capitali stranieri,  che servono, invece, solo a distribuire fondi agli amici industriali, i quali ricambiano i favori con sovvenzioni ai singoli politici o ai partiti.Nessuno fa niente. Le voci di protesta cadono in un Parlamento pieno di inquisiti e condannati.L'italia è preda dei politici che imperversano con privilegi e stipendi esagerati, fanno leggi per favorire gli amici banchieri ed imprenditori. Ogni 136 cittadini c'è un politico da mantenere. Come i nobili francesi, che avevano il privilegio di non pagare le tasse, i nostri parlamentari si sono creati un mondo in cui i Principi della Repubblica, cioè i segretari dei partiti, decidono il destino di ognuno di noi, scegliendo anche gli eletti al Parlamento. La Corte costituzionale,  ha avallato una legge spudoratamente antidemocratica, e si è resa complice della " nobiltà politica" che dice di rappresentarci. Di fatto c'è una pseudodemocrazia rappresentativa, formata da una classe di partitocrati che si surrogano il diritto di legiferare in nome del popolo.                                                 OCCORRE DIRE BASTA E PRETENDERE CHE:!) NESSUNO POSSA FARSI LO STIPENDIO, NEMMENO I POLITICI: DEVE ESSERE UN ORGANO DIVERSO A DECIDERE.2) NESSUN POLITICO DOVREBBE STARE IN PARLAMENTO OLTRE LE TRE LEGISLATURE, ALTRIMENTI SI ATTEGGIA A PRINCIPE.3) CHI E' STATO CONDANNATO NON PUO' CANDIDARSI E SE E' UN PARLAMENTARE DECADE AUTOMATICAMENTE4) LA CORTE COSTITUZIONALE NON DEVE AVERE PIU' DI TRE COMPONENTI DI NOMINA POLITICA