ITALIA DEMOCRATICA.

Qualche buona notizia: Il governo comincia a tagliare I COSTI DELLA POLITICA


ROMA (2 luglio) - E' strutturato in 40 articoli il provvedimento con cui il governo vuole intervenire sui costi della politica. Il testo non è ancora ultimato, ma il ministro per l'Attuazione del programma, Giulio Santagata, in qualità di coordinatore del tavolo tecnico che da mesi spulcia carte e bilanci per capire dove tagliare il superfluo della spesa pubblica, conta di recapitarlo a Comuni, Province e Regioni entro mercoledì 4 luglio. Per giovedì 5, infatti, sono già convocati gli organi direttivi di Regioni e Comuni, ma la stessa cosa è pronta a fare l'Upi (Unione delleProvince italiane). Per tutti il tema è lo stesso: come e dove usare le forbici, per contribuire a un disegno globale di contenimento dei costi della politica. La questione è all'ordine del giorno dall'inizio di questa legislatura. Ed è un dei leit-motiv, con il federalismo fiscale, degli interventi pubblici del presidente della Repubblica.Il ministro Santagata e il ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali, Linda Lanzillotta, ne hanno parlato stamattina, al telefono. Dalla conversazione è uscita confermata la volontà di cercare un accordo «serio e condiviso» con tutti i livelli istituzionali, insieme alla consapevolezza che a mettere la strada in salita ci sono altri dossier ancora aperti: dal federalismo fiscale, che ha fatto storcere la bocca a Regioni e Comuni, alla riforma dei servizi pubblici locali. Si tratta di partite diverse che finiscono comunque per intrecciarsi sullo stesso tavolo.Comuni e Province disponibili a tagliare il 25% dei consiglieri. Comuni, Province e Regioni sono sulla linea fissata da alcune settimane: disposti a tagliare fino al 25% dei propri consiglieri e assessori. La stessa disponibilità non ci sarebbe, invece, per quanto riguarda le indennità. Anche in questo caso, però, la parola d'ordine è «collaborazione», come non si stanca di ripetere il ministro Lanzillotta. Insomma, il contenimento dei costi della politica, dalle più alte cariche istituzionali all'ultimo dei Comuni, è un risultato più facilmente perseguibile se c'è il coinvolgimento pieno dei soggetti interessati.Uno dei nodi irrisolti, e attorno al quale in queste ore si affannano i tecnici di Santagata e Lanzillotta, riguarda i parametri in base ai quali stabilire l'entità dei tagli. Si tratta, cioè, di stabilire una norma di principio, ma anche di adattarla alle specifiche realtà. In sostanza, il taglio del 25% del numero dei consiglieri non potrà riguardare allo stesso modo Regioni con 80 consiglieri e altre con 30. Discorso analogo vale per Province e Comuni. In ogni caso, qualunque accordo potrà funzionare soltanto se sarà «serio e condiviso», e frutto di soluzioni «non estemporanee», sottolinea l'entourage del ministro Lanzillotta.Troppo poco!!!!! Bisogna tagliare più a fondo, ( abolire le province, meno consiglieri e parlamentari) e tagliare bene gli stipendi che vanno portati nella media europea.