ITALIA DEMOCRATICA.

STIPENDI D'ORO


Allarme di Padoa Schioppa nell'ambito delle analisi sulla manovra finanziaria che, è stato annunciato, porterà coi tagli ai costi della politica il recupero di un milardo di euro. Qualcosa, ma cosa è un miliardo di euro rispetto a quel fiume di sprechi che proprio il ministro del Tesoro non esita a indicare?E quali sono? "Gli sprechi quantitativamente maggiori non sono quelli della politica ma quelli dell'uso di risorse pubbliche nei diversi comparti dell'amministrazione". Il ministro del Tesoro in pratica indica l'utilizzo di risorse pubbliche negli enti locali e nei comuni quale grave falla nell'utilizzo delle risorse pubbliche e la vera ragione dell'aumento delle tasse e dei costi della vita sui cittadini. Quella gestione dissennata, che insieme ai costi dei privilegi, ha portato lo stato nella condizione di un vero disfacimento economico. "Per fortuna che la Fiat non è stata nazionalizzata", ha commentato nei giorni scorsi il ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Due importanti e autorevoli voci quelle del ministro del Tesoro e del Lavoro, che indicano dove si nasconde il vero degrado della politica. Il modo come dirigenti incalzati dai partiti utilizzano il denaro pubblico nelle amministrazioni locali, dove ingenti somme vengono assegnate senza alcun controllo, con sprechi incalcolabili e forme di illegalità ormai ramificata in tutto il comporto produttivo. Non solo gli sprechi e i costi della politica sono lo spreco, la denuncia da fare sono gli sprechi derivanti dalle somme stanziate in finanziaria per finanziare opere pubbliche (strade, ospedali, scuole, principalmente infrastrutture che possono dare città migliori e migliori servizi oltre a lavoro per tanti giovani) ma che si perdono in tutt'altra destinazione. Noi abbiamo provato a indicare una strada, l'unica. E sono gli "stipendi d'oro" dei manager pubblici, che vengono pagati con le risorse finanziate per infrastrutture che non partono mai, per il ripianamento buchi giganteschi e assurdi, da vere denuce penali, di grandi aziende. Da Alitalia ormai dimensionata a stipendificio eccellente, ai treni, per non parlare di tutto ciò che ruota intorno all'energia, con Eni in prima fila. Visto che si annuncia un inverno "freddo e al buio" ma con un aumenti dell'energia di un + 20%. Il che porterà ad aumenti a cascata di tutti i generi di consumo. E cosa è un miliardo di auto blù o di altri tagli all'amministrazione del Quirinale di fronte a un'economia fondata su "tangenti" pubbliche? Lo abbiamo denunciato. I magistrati hanno aperto un'inchiesta e messo sotto indagine tutte le principali aziende pubbliche italiane, praticamente l'intero sistema delle partecipazioni. Ma proprio a quel punto un'operazione abile ed editoriale ha sollevato, distraendo dall'inchiesta giudiziaria, la questione della "casta" incanalando il malumore sociale con Grillo in prima fila verso una categoria eterna a se stessa: il potere politico e la partitocrazia, che tutt'al più pagherà qualche presenza in più nei salotti tv a parlare di sprechi, come fa Mastella, e che rende milioni di copie. Insomma, successo e denaro. Non certo legalità e giustizia. Per cui consiglio agli italiani se non vogliono proprio essere turlupinati fino in fondo di di farsi dare almeno le royalty del libro "La casta", altrimenti anche quel denaro circola sempre nello stesso salotto buono. Non certo nelle tasche dei poveri cittadini. Forse Beppe Grillo fa bene a denunciare i privilegi dei politici, perchè dei manager ci occupiamo noi. Donatella Papi per Comincia l'Italia.net© Copyright Comincialitalia.netva su http://www.comincialitalia.nete firma la petizionealbert.z    alias     albertozen