ITALIA DEMOCRATICA.

Perché Di Pietro fa orrore a Berlusconi


Perché Di Pietro fa orrore a Berlusconi? Nell’Italia che premia i furbi, i corrotti e che porta in parlamento condannati per mafia, Di Pietro è visto come un giustizialista, massimalista e giacobino, per il solo fatto che nelle vesti di deputato non ha assunto mai la difesa d’ufficio dei suoi colleghi indagati e condannati ma al contrario si è scagliato sempre con veemenza su immunità, impunità e leggi “ad personas”. In fondo, non dimentichiamolo è un ex giudice, alla difesa della Casta preferisce l’attacco.La sua battaglia per la legalità nelle istituzioni, nella pubblica amministrazione e nell’impresa lo rendono un personaggio orribile agli occhi di Silvio Berlusconi e a quelli dei candidati del Pdl che nelle vesti di avvocati di se stessi non perdono occasione per attaccare l’ex giudice di Mani pulite.Ma quale sarebbe il fondamento di tanto orrore? Perché tale accanimento per un politico che non è nemmeno ascrivibile alla tanto avversata famiglia comunista, anzi, semmai è l’uomo più a destra del centro-sinistra?Quello promosso dall’”Etica berlusconiana” è davvero un mondo alla rovescia dove è giusto scagliarsi contro le iniziative di Di Pietro definendole giustizialiste e odiose ma non si spendono parole di sdegno per chi candida un condannato, seppure in primo grado, come Cuffaro o per chi ha un curriculum giudiziario che fa orrore davvero e forse siederà nella camera alta del parlamento italiano.Perché a Berlusconi non fanno orrore Cuffaro, Ciarrapico o Crisafulli? Lascio ai lettori la risposta. Nel frattempo mi soffermerei sulle leggi che davvero fanno orrore, non a caso definite leggi vergogna; una su tutte la “Cirielli” che accorcia i termini di prescrizione del processo in un’Italia dove i tempi dei processi si allungano. Una legge surreale e impensabile, un errore legislativo grossolano che non ha giustificazione, se non letto in chiave di conflitto d’interesse o per scopi personalistici. Chi ne chiede la cancellazione immediata non è un orribile creatura nostalgica della giustizia sommaria, ma una persona per lo meno di buon senso!Dire pubblicamente, in una campagna elettorale, che c’è una sentenza della Corte di giustizia europea che richiede un provvedimento urgente del prossimo governo per sanare l’anomalia Retequattro (che da anni trasmette abusivamente ai danni del legittimo vincitore dell’ormai vecchissima gara sulle frequenze radiotelevisive) non mi sembra il programma elettorale di un forcaiolio, non è la Santa inquisizione per il proprietario attuale di Mediaset nonché candidato premier come vorrebbero far credere in Forza Italia ma è anche questa una posizione di buon senso che l’orribile Di Pietro si è permesso di portare all’attenzione della pubblica opinione.Insomma qui più che l’orrore vedo la voglia di una parte della classe politica italiana di giocare a carte scoperte con regole chiare e uguali per tutti, mettendo da parte piccoli e grandi conflitti d’interesse.Ricordiamoci sempre che senza legalità non c’è sviluppo e anche se questo dibattito può apparire lontano dalle preoccupazioni della gente, fa bene Di Pietro a ricordarlo, perché è a partire dalle regole che si costruisce una democrazia seria che fa crescere un paese e queste regole devono essere rispettate da tutti in particolar modo da chi le regole le scrive!da Agor@ magazinedi Renato Scattarella