ITALIA DEMOCRATICA.

Via quella commissione di Emiliano Fittipaldi


DA L'ESPRESSO:Azzerato l'organo istituito dal governo Prodi per valutare l'impatto ambientale di ponti, centrali, autostrade. La posta in palio sono opere da 300 miliardi. Ecco lo spil system del governo Berlusconi. In edicola da venerdì  
Altero MatteoliI commissari della Valutazione dell'impatto ambientale non se l'aspettavano. "Finalmente stavamo lavorando. Quindici progetti approvati al mese, un record. È vero, siamo stati bloccati per settimane, ma ci mandano a casa proprio ora che siamo entrati a regime. Faremo ricorso". Puntano sul Tar molti dei 60 tecnici nominati da Alfonso Pecoraro Scanio, ma con poche speranze. L'azzeramento del Via è ormai cosa fatta. Il decreto con i nuovi nomi è già sul tavolo di Stefania Prestigiacomo e il governo di Silvio Berlusconi non sembra avere, tra le sue caratteristiche, quella di tornare sui suoi passi. Anche perché la partita che gira intorno a un pugno di sconosciuti commissari, pagati meno di 40 mila euro l'anno, senza rimborsi per alberghi e viaggi, senza cassetti dove sistemare i procedimenti, è gigantesca. Architetti, giuristi, biologi e ambientalisti sono i giudici supremi della fattibilità di opere strategiche e non. Le loro valutazioni possono segnare il destino di porti, ponti ed autostrade. Un 'no' o un 'sì condizionato' possono bocciare o modificare i progetti di centrali elettriche e metanodotti, piani energetici nazionali, nuove autostrade, passanti, aeroporti e raffinerie. La commissione Via 'speciale', quella che segue le opere inserite nella Legge Obiettivo, deve valutare ancora centinaia di cantieri (circa 230), per un valore complessivo che varia tra 174 miliardi (dato Cipe 2006) e i 305, cifra aggiornata all'aprile 2007 del Servizio studi della Camera, che comprende anche gli extra costi delle opere che non hanno iniziato l'iter progettuale. A questi vanno aggiunti i necessari ok sui piani generali (Vas) e le quasi cento istruttorie ancora da fare su centrali termoelettriche e a carbone, siti di stoccaggio del gas e metanodotti che bloccano importanti progetti di Snam, Edipower, Autostrade, Terna e altri big nazionali e stranieri. "Sessanta esperti con un potere enorme", chiosa Patrizia Fantilli, direttore dell'ufficio legale di Wwf Italia: "Il sospetto è che il governo voglia subito uomini di fiducia per avere mani libere, gente capace, nel caso, di chiudere un occhio sui danni ambientali. Non è un caso che la cancellazione della commissione sia stata una delle prime decisioni dell'esecutivo". Lo spoil system di massa è stato infatti inserito in un articolo del decreto-rifiuti, con un paragrafo che c'entra poco o nulla con l'emergenza napoletana. La sostituzione di tutti i membri (saranno 50 invece di 60) è fatta, si legge, "ai fini del contenimento della spesa pubblica e dell'incremento dell'efficienza procedimentale". Se in passato lungaggini mostruose hanno in effetti parificato la commissione a un ente-lumaca (quattro anni per l'ok alla terza corsia della Rimini-Cattolica, più di tre anni per la variante di valico Firenze-Barberino, mesi di ritardo per i cantieri di Anas e Ferrovie), in realtà per Berlusconi la Via è un affare troppo delicato per lasciarla agli uomini nominati del centrosinistra. Esperti che, prima di mettere il turbo (hanno macinato molti più pareri rispetto alla media dei predecessori) erano stati comunque con le mani in mano per sei mesi: nominati ad agosto, insediati a ottobre e immobilizzati per pastoie burocratiche fino a gennaio.La partita sull'ambiente è cruciale e il governo ha messo in movimento un'azione a tenaglia. L'ipotesi iniziale era quella di unificare Infrastrutture e Ambiente sotto la guida di Altero Matteoli (c'era un precedente, quello di Paolo Baratta durante l'esecutivo Dini). Saremmo stati l'unico paese d'Europa senza un ministero ad hoc, e Gianni Letta ha fatto naufragare il progetto. Poi la scelta della Prestigiacomo, di fatto commissariata dagli uomini del colonnello di An e di Giulio Tremonti, che ha imposto parte della squadra e il capo di gabinetto. In attesa, ovviamente, della nomina-chiave del segretario generale, figura del tutto nuova per le stanze di via Colombo.Non è finita: è di queste ore il pressing di Matteoli per portare la sottocommissione Via speciale sotto il controllo diretto del suo ministero: rumors indicano che se ne discute da qualche giorno negli uffici legislativi di Palazzo Chigi. Infine, il tentativo di accorpare l'Apat, il braccio tecnico del ministero dell'Ambiente, l'Icram (l'istituto di ricerca sul mare) e l'Istituto nazionale per la fauna selvatica in un nuovo soggetto, Irpa: il progetto, che permetterebbe oltre alla razionalizzazione una rapida sostituzione di tutti i vertici, è stato stralciato dal decreto rifiuti, ma potrebbe finire dentro la Finanziaria.