ITALIA DEMOCRATICA.

PER USCIRE DALLA CRISI


PROPOSTA DI GIULIO SANTAGATA, EX MINISTRO GOVERNO PRODIMi sono chiesto più volte in questi giorni segnati da un vero e proprio bollettino di guerra sul fronte della crisi con crolli di produzione,di domanda e soprattutto di occupazione, che cosa avrei consigliato a Romano Prodi se fosse stato ancora alla guida del Governo ed io uno dei suoi collaboratori più stretti.Mettiamo alcuni punti fermi. Anzitutto l'impatto più duro di questa crisi riguarda la tenuta dei posti di lavoro e il sostegno al reddito di chi il lavoro lo dovrà ridurre o perdere. In secondo luogo concordo col ministro Tremonti che non ci sono sul mercato finanziario le condizioni che consentano all'Italia comportamenti simili a quelli di altri Paesi meno indebitati di noi. Sforare il deficit di un ulteriore punto di PIL  è operazione troppo rischiosa e onerosa  per il collocamento dei nostri titoli.Difficile e controproducente cercare di minimizzare la reale dimensione della crisi e complicato lasciare esposto il nostro sistema produttivo alla concorrenza, ancor più dura in un mercato calante, di imprese che godono di consistenti aiuti da parte dei loro governi (il caso dell'auto è emblematico ma certo non il solo).Noi per altro manchiamo di quegli strumenti che consentano alle imprese una forte elasticità ciclica senza che questo costituisca costi insostenibili per i lavoratori. Per meglio dire abbiamo, con la cassa integrazione, forse il miglior strumento disponibile per gestire le crisi cicliche e le ristrutturazioni ma la Cassa si applica a meno del 50% dei lavoratori. In particolare tutti i lavoratori precari sono privi di tutele. Ci servono urgentemente almeno 10 mld di euro. Il combinato disposto delle due affermazioni precedenti (ci vogliono risorse straordinarie e non possiamo indebitarci ulteriormente) porta a dire che le risorse le dobbiamo trovare dove sono.Il mio consiglio al Presidente Prodi sarebbe stato a questo punto quello di ricorrere ad una tassa patrimoniale una-tantum per il 2009.Se vi siete ripresi dallo spavento cerco di spiegare i limiti, le modalità e le dimensioni dell'intervento che, come vedrete, si configura più come un prestito forzoso che come un'imposta vera e propria.Vediamo subito le modalità. Si tratta di una imposta commisurata al patrimonio da versare nel 2009 e recuperabile scalandone l'ammontare dalle imposte sul reddito dei tre anni successivi.Ma quale è la base imponibile? Quali patrimoni vengono tassati?Metterei subito un limite dimensionale. Sono soggetti all'imposta i valori patrimoniali eccedenti i 10 milioni di euro. Ma la dimensione non basta. Escluderei i beni strumentali delle imprese e le partecipazioni qualificate ossia la proprietà dell'impresa.La squilibrata distribuzione del reddito di questi anni ha portato a concentrare fortemente la ricchezza tanto che la Banca d'Italia ci dice che il 10% dei contribuenti detiene più del 50% della ricchezza. E' solo alla quota più ricca che chiederei un contributo per attenuare l'impatto della crisi e per uscirne con una società più sicura e coesa.Poi occorre definire una o più aliquote avendo attenzione a non penalizzare troppo quella parte di cittadini che ha ancora una forte capacità di consumo. Certo la crisi finanziaria ha colpito anche i valori patrimoniali ma non dimentichiamoci che veniamo da bolle speculative che avevano gonfiato a dismisura tali valori, primo tra tutti il valore degli immobili.Ma Prodi sarebbe stato d'accordo? In linea di principio penso di si ma certamente avrebbe chiesto,prima di esprimersi,di avere dati su chi viene toccato, la dimensione degli imponibili e la misura del gettito.Oggi non ho accesso alle informazioni e alle competenze tecniche del Ministero dell'Economia e della Ragioneria dello Stato e quindi la simulazione che propongo può essere solo indicativa degli ordini di grandezza in gioco, comunque credo aiuti a capire di cosa stiamo parlando.Le indagini della Banca d'Italia ci dicono che la ricchezza delle famiglie italiane  (immobili,terreni, titoli, ecc.) al netto dei debiti finanziari ammonta a oltre 8.000 miliardi e che il 10% delle famiglie più ricche detiene oltre 4.000 miliardi. La quota collegabile alla attività d'impresa non supera l'8% e possiamo stimare che, volendo riferirci solo ai patrimoni più cospicui, potremmo operare su una base imponibile di 3500 miliardi.Una aliquota del 3 per mille sarebbe dunque in grado di dare un gettito sufficiente ad intervenire adeguatamente a rafforzare i nostri ammortizzatori sociali.A questo punto alcuni  si confermeranno nell'idea che la caduta anticipata del governo Prodi sia davvero stata provvidenziale ma sono convinto che da questa crisi si esce solo con uno sforzo collettivo in assenza del quale ci ritroveremo tutti a vivere in un Paese peggiore e forse, a conti fatti, quel prestito ha un buon tasso di remunerazione anche per chi penserebbe di subire una ingiustizia da parte di uno Stato ingordo.Comunque state tranquilli. Governa Berlusconi e la crisi la pagheranno anzitutto i precari, i lavoratori e le piccole imprese.di: Giulio SantagataCONDIVIDO LA PROPOSTA. PER IL FUTURO: NON RITENGO PRODI SIA NUOVAMENTE CANDIDABILE, A CAUSA DEI TROPPI ERRORI COMMESSI DAL SUO ULTIMO GOVERNO: TICKET DI 10 EURO A RICETTA, CONDONO, APERTURA FRONTIERE A ROMANIA SENZA MORATORIA, PENSIONE SOCIALE ANCHE AI GENITORI DEGLI STRANIERI, SENZA AVER MAI VISSUTO IN ITALIA, SCARSA LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE, NON AVER MESSO LE PENE ALLE BANCHE SE NON RISPETTAVANO LE LIBERALIZZAZIONI DI BERSANI, AVER LASCIATO IL PRIVILEGIO A BERLUSCONI DI PAGARE SOLO L'1% DEI GUADAGNI DI RTI, CIOE' LE TELEVISIONI, NON AVER MESSO ORDINE SULLE TASSE ALLE RENDITE FINANZIARIE, AVER AUMENTATO LE TASSE A CHI GIA' LE PAGAVA.............OCCORRE UN LEADER NUOVO, CHE NON SIA NE' D'ALEMA, RUTELLI, MARINI, FASSINO,  O COMPAGNIA BELLA. OCCORRE UNO NON COMPROMESSO CON BERLUSCONI O CON I POTERI FORTI.UN OBAMA ITALIANO, CHE FACCIA LEGGI A FAVORE DELLA GENTE, DEI CONSUMATORI, DEGLI AMMALATI, ABBASSI I SUPERSTIPENDI DEI DIRIGENTI E MANAGER, CHE SONO UN'OFFESA AGLI ALTRI LAVORATORI, CHE PORTI AVANTI UN PROGRAMMA DI REGOLE SUL MERCATO, SULLA BORSA, SULLE BANCHEPER IMPEDIRE TRUFFE COME QUELLE DEI DERIVATI, PER TENERE BASSI I TASSI SUI MUTUI, CHE TAGLI I PRIVILEGI DELLE CASTE ...............OCCORRE UNO ONESTO CHE NON PRENDA A 50 ANNI PENSIONE E STIPENDIO, UNO CAPACE A DIFENDERE I LAVORATORI, PERCHE' TUTTI GLI ALTRI PARTITI, ALLA DESTRA DEL PD, PENSANO SOLO A QUELLI DEI LIBERI PROFESSIONISTI, COMMERCIANTI, INDUSTRIALI,BANCHIERI, FINANZIERI, NOTAI, POLITICI E CASTE VARIE.                                 OCCORRE UN VERO DEMOCRATICO