ITALIA DEMOCRATICA.

Walter, il dialogatore, se ne va


Walter è una brava persona, ma non è adatto a fare il segretario di un grosso partito.Ha impostato la sua politica cercando sempre il dialogo con Berlusconi.Quando Berlusconi aveva bisogno, era prontissimo a dialogare, per ottenere i suoi scopi, che tutti sappiamo. Dopo aver tanto dialogato ed avere avuto tre reti tv, in cambio di qualche regalo o concessione, il dialogo gli era sempre meno necessario.Ogni tanto tornava a dialogare per avere qualcos'altro: il permesso di entrare in Parlamento, nonostante una legge vietasse l'elezioni ai concessionari di beni pubblici, agli editori, ai grossi industriali. Era la famosa legge del 1957, n° 361, che puntualmente, con il dialogo, hanno reso inutile. Tanto la democrazia non conta niente, di fronte al dialogo ben compensato.Dialogando ottenne che durante i referendum sulle tv, l'"Ulivo di allora" di Prodi e compagni, non intervenisse per aprire gli occhi sul pericolo di un Presidente  grosso e ricco editore.Berlusconi era un bravo dialogatore, conosceva i suoi polli, ed era  pronto a sovvenzionare ora questo ora quello e promettere eterna riconoscenzaL'ingenuo Walter credeva di poter dialogare ancora, anche con un Berlusconi forte di una maggioranza di oltre 100 deputati in più dell'opposizione..Invece, nonostante le sue continue e pressanti richieste, ebbe sbattuta la porta in faccia. Berlusconi, per farsi il lodo Alfano non aveva bisogno di Walter, o D'Alema.Walter, provò a cambiare politica, ma ormai aveva perso la faccia con i suoi elettori .Non aveva nemmeno raccolto le firme contro il lodo Alfano!Ormai era spiazzato e fu una sconfitta dopo l'altra, fino alle elezioni in Sardegna.Tutti, eccetto qualche amico, lo criticavano, e così mise fine alla sua opera.Ora pensa all'Africa. Con stipendio e pensione, può andare sul posto a donare in prima persona,la pensione, ricavata dalle sudate tasse dei lavoratori italiani.Tanto gli resta lo stipendio che è già doppio rispetto a quelli europei.Coraggio Walter: non soffrirai.PS Quando doni ricorda di dire: soldi pagati dai contribuenti italiani