ITALIA DEMOCRATICA.

Tento una proposta per uscire prima dalla crisi


Per uscire prima dalla crisi occorre fare in modo che la gente lavori e i consumatori comprino, perché sono in grado di comprare.La crisi è dovuta alle gravi storture dei banchieri, che hanno potuto agire indisturbati a creare debiti e a venderli mettendo in moto un giro che poteva portare solo al disastro. In seguito alla crisi finanziaria c'è stata la conseguente crisi economica, con calo della domanda e quindi della produzione, i licenziamenti e la messa in cassa d'integrazione a stipendio ridotto. La conseguenza è che essendoci meno denari in circolazione si consuma di meno e non si rilancia l'economia. Quindi lo Stato deve rilanciare i consumi dando degli incentivi per gli acquisti di prodotti per rimettere in moto la produzione di auto (più ecologiche), frigo, lavatrici ... con conseguente aumento del debito pubblico.Ora però abbiamo molta manodopera a casa. Lo Stato ( coi soldi dei contribuenti) si accolla le 700 euro al mese ( circa) da dare a chi è in cassa integrazione e sta a casa.Con 700 euro al mese è chiaro che i consumi calano rispetto ai 1.000- 1.200 che poteva spendere andando a lavorare.Le fabbriche lavorano meno ( solo con quella parte che non è in cassa integrazione), producono meno e quindi guadagnano meno e pagano anche meno tasse.Lo Stato deve rimetterci:1) i soldi della cassa integrazione,2) gli incentivi per l'acquisto delle macchine,3) un minor gettito fiscale sia da parte degli operai,4) che un minor gettito anche da parte delle industrie.Succede che il debito pubblico aumenta e poi bisognerà pagare anche gli interessi.Propongo di:creare anche una cassa integrazione lavorativa, cioè che lo Stato eroghi le 700 euro al mese all'operaio, ma che questo non stia a casa, ma vada a lavorare a produrre.Se l'imprenditore usufruisce dell'operaio, lo paga dandogli lo stipendio meno le 700 euro che paga lo Stato, così ogni prodotto gli costa meno e può abbassare il prezzo.In questo modo occorrono meno incentivi e sia l'operaio che la fabbrica pagano le tasse.L'economia torna a girare prima. Ad un certo punto si riducono, le ore di cassa integrazione lavorativa e si ritorna alla normalità, senza aver creato un grosso debito pubblico.