ITALIA DEMOCRATICA.

LETTERA AL CARDINALE BAGNASCO


Lettera a Bagnasco6 giugno 2009''Da Noemi a Mills: i vescovi e quella complice cortina d'incenso''Egregio sig. Cardinale,ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi hacolpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - omeglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investeil nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio,ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale diminorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento digoverno, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo,calunnia come lotta politica.Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino adiluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppurele accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamenteil marito presidente del consiglio di «frequentare minorenni», dichiarache deve essere trattato «come un malato», lo descrive come il «dragoal quale vanno offerte vergini in sacrificio». Le interviste pubblicateda un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell’omertà di tuttigli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltreogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamentealla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari,sull’inazione del suo governo e sulla sua pedofilia. Una sentenza ditribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimonichiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita edi governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria,Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in unaffaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcunritegno etico e istituzionale.Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa)come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori dellafamiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parolainequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostropopolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gliistinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. Ivescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni,sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la«verità» che è la nuda «realtà». Il vostro atteggiamento è recidivoperché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimentidegli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto edell’Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui ilgoverno è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostrapresa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze(Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nomedei supremi «principi non negoziabili» e ora non avete altro da dire senon che le vostre paroline sono «per tutti», cioè per nessuno.Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie:i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avetelesinato bacchettate all’integerrimo e cattolico praticante, Prof.Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi. Non dateforse un’assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che incampo etico voi «parlate per tutti»? Questa espressione vuota vipermette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capradella morale generica (cioè l’immoralità) e i cavoli degli interessicospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei haavanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private,ponendo da sé in relazione i due fatti. E’ forse un avvertimento che senon arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare ilgoverno e l’attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto deicattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolverel’8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che leofferte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però,sapere che è una conseguenza diretta dell’inesistente magistero dellaCei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo.I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se ivescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che nonè grave e passano sopra all’accusa di pedofilia, stili di vita sessualecon harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sullabugia e sull’odio dell’avversario pur di vincere a tutti i costi. Icattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello dicorruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente ilnostro popolo con «modelli televisivi» ignobili, rissosi e immorali.Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, sietecorresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave,tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Ilpopolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi rubaquanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e allasua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che ilnostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietàpersonale e per l’altro 50% sotto l’influenza diretta del presidentedel consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d’interessi chesta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese?Antimafia Duemilahttp://www.antimafiaduemila.com Realizzata con Joomla! Generata: 24 June, 2009, 19:47Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valoricattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora esi circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perchénon dite che con uomini simili non avete nulla da spartire comecredenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Non siete voi gli stessi che difendete la vita «dal suo sorgere fino alsuo concludersi naturale»?  Fino a questo punto siete stati contaminati dall’eresia dellaLega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che losostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoidelitti che anche l’etica naturale condanna? Come sono lontani i tempidi Sant’Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo diMilano perché «anche l’imperatore é nella Chiesa, non al disopra dellaChiesa». Voi onorate un vitello d’oro.Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi aveteperduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perchéagite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non pervangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di unpadrone che dispone di ingenti capitali provenienti da «mammonainiquitatis», si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiestaeconomica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno illoro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso didirlo - è un silenzio d’oro? Quando il vostro silenzio non reggel’evidenza dell’ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parolee parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo:«troncare, sopire … sopire, troncare». Dobbiamo pensare che le accuse di pedofiliaal presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una«bagatella» per il cui perdono bastano «cinque Pater, Ave e Gloria»? Lasituazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall’expresidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avetesmentito: «Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma traun devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive euno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dicebravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix» (La Stampa,8-5-2009).Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre dellaChiesa, l’integerrimo sant’Ilario di Poitier, che già nel sec. IVmetteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell’imperatoreCostanzo, il Berlusconi cesarista di turno: «Noi non abbiamo più unimperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare controun persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ciflagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni(dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non cispinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitùinvitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, maprende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ciuccide l’anima con il denaro» (Ilario di Poitiers, Contro l’imperatoreCostanzo 5).Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice dirappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, unlampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il50% di pertinenza del presidente della Cei «per interessi superiori»,lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dovetanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa amotivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principiodi opportunismo che è la negazione della verità e del tessutoconnettivo della convivenza civile.Lei ha parlato di «emergenza educativa» che è anche il tema propostoper il prossimo decennio e si è lamentato dei «modelli negativi dellatv». Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l’arco diTito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella dupliceveste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili divita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altroche la prospettiva del «velinismo» o in subordine di parlamentare alledirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento comepremi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente sedonne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte allasua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto,possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, puòcontinuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delleminorenni da immolare sull’altare del tempio del suo narcisismoparanoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampainglese ha definito l’Italia.Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescoviesercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senzaalchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezzadelle verità come insegna Giovanni Battista che all’Erode di turnogrida senza paura per la sua stessa vita: «Non licet»? Al Precursore lasua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro «tacere»porta fortuna.In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti.Genova 31 maggio 2009Paolo Farinella, preteDon Paolo Farinella lauree in Teologia Biblica e Scienze Bibliche eArcheologiche. Ha studiato lingue orientali all’Università diGerusalemme: ebraico, aramaico, greco. I suoi ultimi libri: ” Bibbia,parole, segreti, misteri ” e ” Ritorno all’antica Messa “, sempreeditore GabrielliTratto da: settimanale online «Domani», domani.arcoiris.tv) Antimafia Duemilahttp://www.antimafiaduemila.com Realizzata con Joomla! Generata: 24 June, 2009, 19:47