ITALIA DEMOCRATICA.

Una storia di bordelli


E’ vero che Al Capone negli Stati Uniti aveva fatto molto di peggio che frodare il fisco nelle dichiarazioni dei redditi, comunque lo presero per le dichiarazioni dei redditi, lì l’evasione fiscale è punita molto severamente, si beccò una ventina di anni di galera e tanto bastò per levarlo di mezzo, ma non era il Presidente del Consiglio, non era neanche in politica anche se ne influenzava una parte. Noi abbiamo un signore che dopo avere avuto rapporti con mafiosi, dopo avere guidato aziende di sua proprietà che accumulavano montagne di fondi neri, dopo avere corrotto politici o meglio finanziato illegalmente politici che poi gli facevano leggi su misura, a cominciare da Craxi, dopo avere violato regole contabili e poi essersi salvato dai processi depenalizzando il falso in bilancio, dopo avere incamerato la più grande casa editrice italiana, la Mondadori in seguito a una sentenza comprata dal suo Avvocato, con soldi della sua azienda, dopo avere mandato in giro un signore come Dell’Utri che reclutava mafiosi travestiti da stallieri e poi a sua volta faceva fondi neri e se li metteva in tasca, dopo avere promosso in Parlamento personaggi delle sue aziende che corrompevano la Guardia di Finanza perché chiudesse un occhio, anzi due sulle contabilità parallele del gruppo, dopo avere corrotto, così ci dice il Tribunale di Milano l’Avvocato Mills in cambio di una falsa testimonianza che coprisse tutto quello che aveva fatto prima, dopo avere fatto lui stesso, Berlusconi una falsa testimonianza nel 1990 davanti ai giudici di Venezia, reato che poi è stato cancellato dall’amnistia, dopo avere fatto tutte queste cose, uno dirà: possibile che scivoli su una questione di sesso a pagamento. L’ho scritto l’altro giorno, si parla tanto di 25 luglio, il 25 luglio del 1943 quando il Gran Consiglio del fascismo depose Mussolini e il Re lo arrestò, c’era un clima drammatico, eravamo in guerra, eravamo anche un paese più serio, ogni epoca e ogni paese ha il 25 luglio che si merita, quindi oggi un paese ridotto a un bordello da Berlusconi, finisce per una storia di bordelli e del resto il personaggio non ha niente della tragicità di un Mussolini o di un altro dittatore, siamo in un film di Alvaro Vitali, in una storia di Pierino, una storia di Pierino che però non va sottovalutata, sembra meno grave soltanto perché il personaggio ne ha combinate ben di peggio, quindi meriterebbe di andarsene via a causa dei rapporti con mafiosi, delle corruzioni, dei falsi in bilancio, dei conflitti di interessi, del monopolio dell’informazione che ha trasformato questo paese da così a così, in quella robaccia che vediamo oggi. Ma che come in assoluto è un caso molto grave e non perché qualcuno debba ficcare il naso sotto le lenzuola del Presidente del Consiglio, stiamo attenti a non farci prendere in giro dalla propaganda di chi continua a definire queste vicende gossip o fatti suoi o vita privata, ciascuno è libero di andare a letto con chi gli pare, si dirà: ma ha tradito la moglie, chi se ne importa, ciascuno è libero di tradire la moglie, sono fatti tra lui e sua moglie, non è questo che ci interessa! A parte il fatto che soltanto un anno fa il Presidente del Consiglio chiedeva a un Vescovo in Sardegna una deroga per avere la Santa Comunione anche se divorziato e quindi anche questo fatto dovrebbe diventare un fatto pubblico, visto che lui portava in pubblico la sua vicenda privata, ma lasciamo perdere, lasciamo perdere anche il family day, ne abbiamo già parlato, uno è libero di fare quello che vuole a casa sua, di essere il più grande dongiovanni, il più grande libertino, puttaniere, l’importante è che non organizzi family day, questo mi sembra evidente e forse bisognerebbe chiedere scusa a Sabina Guzzanti e a Beppe Grillo, i quali insieme peraltro a Paolo Guzzanti avevano sempre evocato il fattore P, puttane nella politica berlusconiana e erano stati additati come dei demolitori delle istituzioni, nemici della bandiera, ma lasciamo perdere queste vicende, questa storia e questo scandalo sono gravi per 3, 4 ragioni molto diverse da chi abbia utilizzato per ultimo le prostitute per usare una leggiadra definizione dell’Avvocato Ghedini, il quale preoccupato di dimostrare che il suo cliente non ha commesso reati o se li ha commessi non ha lasciato tracce, ci ha subito fatto sapere che anche nell’ipotesi in cui la ragazza fosse una prostituta e fosse entrata a Palazzo Chigi e fosse entrata nella camera da letto del Premier e avesse consumato, dato che a pagarla non è stato il Premier, ma è stato un amico del Premier , questo imprenditore di protesi che si chiama Tarantini e che viene da Bari e che è un vicino di Villa in Sardegna di Berlusconi, bene allora Berlusconi può dimostrare di essere stato ignaro di tutto, visto che lui era soltanto l’utilizzatore finale della merce, perché questi signori trattano le donne come se fossero pacchi postali, casse di latte, di birra, utilizzatore finale! MARCO TRAVAGLIO  ( IL GRANDE)