ITALIA DEMOCRATICA.

PREZZO DEL PETROLIO DECISO DA CANAGLIE


Petrolio/ Trader infedele fa impennare il BrentVenerdí 03.07.2009 17:52
Sono state delle operazioni non autorizzate di un broker a causare il forte rialzo registrato questa settimana dal petrolio Brent, che ha toccato quota 73,50 dollari, un livello che non si vedeva da otto mesi. Le transazioni sono costate perdite per quasi 10 milioni di dollari alla Pvm Oil Futures Limited, la maggiore societa' non quotata di brokeraggio petrolifero, che ha identificato il 'trader infedele' nella persona di Steve Perkins, senior broker del suo ufficio londinese. L'Ice, il mercato petrolifero della City, ha aperto un'inchiesta sull'accaduto. Nella mattinata di martedi' scorso Perkins aveva concentrato ingenti acquisti sui future del Brent di agosto sui mercati asiatici, facendone salire il prezzo da 71 a 73,50 dollari al barile in meno di un'ora. E, come accade in questi casi, altri investitori lo avevano subito seguito, con il risultato che in quella sola ora sono stati scambiati future per piu' di 16 milioni di barili, una cifra pari al doppio della produzione giornaliera dell'Arabia Saudita e superiore di oltre trenta volte ai consueti volumi di scambio. E Perkins sarebbe responsabile da solo della meta' di questi scambi. Una volta scoperto l'illecito, Pvm e' stata costretta a chiudere i contratti, perdendo appunto quasi 10 milioni di dollari. Tutt'altro che uno scherzo per una societa' che per lo scorso anno fiscale ha dichiarato utili per 5,6 milioni di dollari, poco piu' della meta' del rosso causato in sessanta minuti dal 'trader infedele'. Pvm non si e' sbilanciata sul movente di Perkins che, in quanto broker, e' autorizzato solo a mediare tra gli investitori e non ad effettuare operazioni in prima persona. Quest'anno si era gia' verificato un caso simile a maggio, quando un, ormai ex, trader della Morgan Stanley aveva effettuato una serie di operazioni sui future petroliferi in preda ai fumi dell'alcol per poi tentare di nasconderle ai suoi superiori.