ITALIA DEMOCRATICA.

IN MEMORIA DI PAOLO SYLOS LABINI


Alla luce della drammatica testimonianza di Salvatore Borsellino lo scorso 28 gennaio a Piazza Farnese, riproponiamo l’intervento di Paolo Sylos Labini il 23 febbraio 2002 al Palavobis di Milano:“(Ho letto, ndr) sulla stampa un articolo di Emanuele Macaluso il quale commentava una mia nota apparsa su Critica Liberale e diceva `Mi ha colpito l´espressione paradossale che usa Paolo Sylos Labini e cioé che al potere é andata la criminalitá organizzata´.  L´etichetta puó colpire, ma il giorno dopo l´ex Presidente della Repubblica Oscar Scalfaro ha detto cose piú circonstanziate e piú dure di quelle che ho detto io e cioé ha detto che lo stesso Mussolini non aveva mai osato proporre o portare avanti leggi che potessero eliminargli le accuse ed i reati di cui si discuteva. Neppure Mussolini. Poi qua si sta a discutere se siamo o non siamo nel regime. No, non siamo nel regime, sennó io qua non potrei parlare e voi non sareste qui. Peró i rischi sono tremendi e le minacce perfino piú gravi di quelli del tempo del cosiddetto duce.  Aggiunge Scalfaro che, seppure con difficoltá, i giudici non furono perseguitati come succede adesso.  In fondo questa manifestazione, che ha avuto il successo che il numero denuncia, é fatta per aiutare i giudici, ma non in quanto persone,  perché anche lí ci sono persone ottime come in tutte le categorie e persone criticabilissime, ma é fatta per difendere l´autonomia della giustizia che adesso é sotto attacco, un attacco barbaro. Perché una cosa che il cavalier Berslusconi sta facendo, e questo é un meritto sia pur involontario, é di insegnare alla gente e a tutti che la giustizia non é un settore o un´amministrazione speciale che funziona con lentezza, una lentezza aggravata dai suoi interventi, non ridotta, ma é un pilastro dello Stato di dirittto e quindi della democrazia”.(Paolo Sylos Labini, Milano, 23 febbraio 2002) Sono passati sette anni dal discorso di Paolo Sylos Labini al Palavobis di Milano, ma le sue parole restano estremamente attuali e sono tornate vive nel discorso pronunciato da Salvatore Borsellino in Piazza Farnese a Roma il 28 gennaio 2009.  Ció che forse Labini non immaginava é che il piú devastane e violento attacco all´autonomia della magistratura non sarebbe arrivato da pezzi della politica, ma dall´interno della magistratura stessa, come le recenti vicende relative ai "casi" Forleo, de Magistris e Salerno testimoniano in modo eclatante. La politica ha forse le responsabilitá minori in quello che sta succedendo nel mondo della magistratura e che sta avendo ripercussioni pesantissime sul bisogno di giustizia e sulla vita concreta di ciascuno di noi.Paolo Sylos Labini ci manca molto.(Marco Bertelli)