Secondo inciucio: al macero la sentenza della Suprema Corte “Quali sarebbero in tutti questi anni gli accordi sottobanco che avremmo fatto con Berlusconi? Sarei curioso di sentire l’elenco”. Passano pochi mesi e, all’inizio del 95, Berlusconi ha un altro terrore: ci sono i referendum sulle televisioni promossi dalle Acli, dal gruppo di Fiesole, un gruppo di giornalisti di sinistra, promosso da varie associazioni Arci: si tratta di vietare gli sport dentro ai film in televisione, danno enorme per chi campa sulla pubblicità televisiva e si tratta di portare il numero delle reti a una per ogni soggetto privato, ogni soggetto privato potrà avere una televisione, che è già il massimo concesso negli altri Paesi, ci sono dei Paesi come la Spagna in cui non si può possedere neanche la metà di una rete televisiva, bisogna mettersi in società con altri. Questo referendum, sostenuto da autorevolissimi registi etc. etc., rischia di prevalere: perché? Perché se chiedi a uno se vuole vedersi un film tutto insieme, o se invece lo vuole lardellato di spot pubblicitari, è evidente che la gente risponderà in quel modo lì e se chiedi alla gente “ vuoi più o meno pluralismo?” beh, la gente immagino che chiederà più pluralismo anche tra quelli che votano per il centrodestra. E allora che cosa succede? Succede che Berlusconi, tramite Letta, fa sapere che sta per vendere le sue televisioni e che quindi è inutile fare il referendum, perché tanto lui le vende le televisioni, in più dice “ mettiamoci d’accordo in Parlamento per una riforma bipartisan delle televisioni, che renda inutile questo referendum che costerebbe un sacco di soldi ai cittadini contribuenti”, naturalmente gli altri, i tonni abboccano, oppure fanno finta di abboccare, Letta fa la spola, tenete presente che il centrosinistra in quel momento insieme alla Lega Nord ha la maggioranza, Berlusconi deve piatire, perché non comanda lui in quel momento. I tonni avviano una trattativa durante la campagna elettorale per il referendum, per vedere se si riesce, fino all’ultimo, a evitare i referendum, solo che Berlusconi sulle sue televisioni bombarda di spot dicendo “ votate no, votate no, votate no al referendum, perché se votate sì non avrete più le televisioni private, non avrete più i vostri programmi preferiti e le TV verranno spente”, sono degli spot terroristici, falsi, per terrorizzare la povera gente che non sa niente di queste cose e sono degli spot talmente falsi, che il garante condannerà le reti Fininvest a ripristinare la verità con degli spot veri, ma la Fininvest ripristinerà la verità una volta votato il referendum. Dall’altra parte il centrosinistra, invece di sostenere il referendum, non fa praticamente campagna: perché? Perché crede o finge di credere che Berlusconi sia favorevole a fare una legge condivisa, bipartisan, trasversale e che stia per vendere le sue televisioni, anzi c’è pure qualche idiota del centrosinistra che dice “ no, per l’amor del cielo, non venderle a Murdoch, non venderle all’estero! E’ meglio che rimangano italiane anche nelle tue mani”, perché questi sono dei geni! Risultato: la campagna elettorale la fa solo Berlusconi per il no, quella del sì non c’è, anche perché il sì non ha soldi, mentre il no è Berlusconi, alla fine Berlusconi fa saltare il banco, non si fa nessuna legge condivisa, lui non vende nessuna televisione, vince il referendum, perché ha fatto da solo la campagna elettorale e così D’Alema il giorno dopo dice “ eh, adesso ha vinto il referendum, non possiamo più fare una legge che gli tolga almeno una televisione, come dice la Corte Costituzionale”: perché? Perché gli italiani hanno appena votato contro la prospettiva da togliergliene due; a parte che la logica non c’entra niente, perché può benissimo darsi che la gente sia favorevole a togliergliene una e non due e, in secondo luogo, che cosa dice o non dice la gente non c’entra niente, la Corte Costituzionale ha stabilito una cosa e tu la devi fare. E D’Alema dice “ da questo momento con il referendum non potremo più fare una legge a maggioranza senza i voti di Berlusconi sulle tv di Berlusconi”, ossia o Berlusconi vota una legge che gli toglie le tv, oppure noi non la possiamo fare. L’accordo del 94 dura, a quel punto cade il governo Dini e si dovrebbe andare alle elezioni, anche perché Berlusconi sono mesi che urla “ elezioni anticipate, elezioni anticipate! Un colpo di Stato, è il governo Dini che ci impedisce di andare alle elezioni, Scalfaro golpista”, c’era già il Partito dell’Amore all’epoca, Berlusconi insultava il Presidente del Consiglio che non era lui, cioè Dini, il Capo dello Stato chiamandolo golpista, serpente, etc., ma insomma è il Partito Dell’Amore, no? Quando lui fa questi insulti è il dolce Stilnovo! Per cui si pensa, dice “ beh, cade il governo Dini alla fine del 95 e si va alle elezioni, Berlusconi vuole le elezioni” e invece no, Berlusconi ha cambiato idea: perché? Perché deve quotare in borsa le sue televisioni e quindi ha bisogno di stabilità politica, in più non può certo rischiare di perderle le elezioni, in più i giudici di Milano hanno pure scoperto, finalmente, di chi è la famosa All Iberian, che pagava miliardi su miliardi a Craxi, il quale prendeva i soldi per fare le stesse leggi che poi D’Alema farà gratis, o almeno così si pensa.
D'ALEMA E GLI INCIUCI CIOE' TRADIMENTI DEL POPOLO
Secondo inciucio: al macero la sentenza della Suprema Corte “Quali sarebbero in tutti questi anni gli accordi sottobanco che avremmo fatto con Berlusconi? Sarei curioso di sentire l’elenco”. Passano pochi mesi e, all’inizio del 95, Berlusconi ha un altro terrore: ci sono i referendum sulle televisioni promossi dalle Acli, dal gruppo di Fiesole, un gruppo di giornalisti di sinistra, promosso da varie associazioni Arci: si tratta di vietare gli sport dentro ai film in televisione, danno enorme per chi campa sulla pubblicità televisiva e si tratta di portare il numero delle reti a una per ogni soggetto privato, ogni soggetto privato potrà avere una televisione, che è già il massimo concesso negli altri Paesi, ci sono dei Paesi come la Spagna in cui non si può possedere neanche la metà di una rete televisiva, bisogna mettersi in società con altri. Questo referendum, sostenuto da autorevolissimi registi etc. etc., rischia di prevalere: perché? Perché se chiedi a uno se vuole vedersi un film tutto insieme, o se invece lo vuole lardellato di spot pubblicitari, è evidente che la gente risponderà in quel modo lì e se chiedi alla gente “ vuoi più o meno pluralismo?” beh, la gente immagino che chiederà più pluralismo anche tra quelli che votano per il centrodestra. E allora che cosa succede? Succede che Berlusconi, tramite Letta, fa sapere che sta per vendere le sue televisioni e che quindi è inutile fare il referendum, perché tanto lui le vende le televisioni, in più dice “ mettiamoci d’accordo in Parlamento per una riforma bipartisan delle televisioni, che renda inutile questo referendum che costerebbe un sacco di soldi ai cittadini contribuenti”, naturalmente gli altri, i tonni abboccano, oppure fanno finta di abboccare, Letta fa la spola, tenete presente che il centrosinistra in quel momento insieme alla Lega Nord ha la maggioranza, Berlusconi deve piatire, perché non comanda lui in quel momento. I tonni avviano una trattativa durante la campagna elettorale per il referendum, per vedere se si riesce, fino all’ultimo, a evitare i referendum, solo che Berlusconi sulle sue televisioni bombarda di spot dicendo “ votate no, votate no, votate no al referendum, perché se votate sì non avrete più le televisioni private, non avrete più i vostri programmi preferiti e le TV verranno spente”, sono degli spot terroristici, falsi, per terrorizzare la povera gente che non sa niente di queste cose e sono degli spot talmente falsi, che il garante condannerà le reti Fininvest a ripristinare la verità con degli spot veri, ma la Fininvest ripristinerà la verità una volta votato il referendum. Dall’altra parte il centrosinistra, invece di sostenere il referendum, non fa praticamente campagna: perché? Perché crede o finge di credere che Berlusconi sia favorevole a fare una legge condivisa, bipartisan, trasversale e che stia per vendere le sue televisioni, anzi c’è pure qualche idiota del centrosinistra che dice “ no, per l’amor del cielo, non venderle a Murdoch, non venderle all’estero! E’ meglio che rimangano italiane anche nelle tue mani”, perché questi sono dei geni! Risultato: la campagna elettorale la fa solo Berlusconi per il no, quella del sì non c’è, anche perché il sì non ha soldi, mentre il no è Berlusconi, alla fine Berlusconi fa saltare il banco, non si fa nessuna legge condivisa, lui non vende nessuna televisione, vince il referendum, perché ha fatto da solo la campagna elettorale e così D’Alema il giorno dopo dice “ eh, adesso ha vinto il referendum, non possiamo più fare una legge che gli tolga almeno una televisione, come dice la Corte Costituzionale”: perché? Perché gli italiani hanno appena votato contro la prospettiva da togliergliene due; a parte che la logica non c’entra niente, perché può benissimo darsi che la gente sia favorevole a togliergliene una e non due e, in secondo luogo, che cosa dice o non dice la gente non c’entra niente, la Corte Costituzionale ha stabilito una cosa e tu la devi fare. E D’Alema dice “ da questo momento con il referendum non potremo più fare una legge a maggioranza senza i voti di Berlusconi sulle tv di Berlusconi”, ossia o Berlusconi vota una legge che gli toglie le tv, oppure noi non la possiamo fare. L’accordo del 94 dura, a quel punto cade il governo Dini e si dovrebbe andare alle elezioni, anche perché Berlusconi sono mesi che urla “ elezioni anticipate, elezioni anticipate! Un colpo di Stato, è il governo Dini che ci impedisce di andare alle elezioni, Scalfaro golpista”, c’era già il Partito dell’Amore all’epoca, Berlusconi insultava il Presidente del Consiglio che non era lui, cioè Dini, il Capo dello Stato chiamandolo golpista, serpente, etc., ma insomma è il Partito Dell’Amore, no? Quando lui fa questi insulti è il dolce Stilnovo! Per cui si pensa, dice “ beh, cade il governo Dini alla fine del 95 e si va alle elezioni, Berlusconi vuole le elezioni” e invece no, Berlusconi ha cambiato idea: perché? Perché deve quotare in borsa le sue televisioni e quindi ha bisogno di stabilità politica, in più non può certo rischiare di perderle le elezioni, in più i giudici di Milano hanno pure scoperto, finalmente, di chi è la famosa All Iberian, che pagava miliardi su miliardi a Craxi, il quale prendeva i soldi per fare le stesse leggi che poi D’Alema farà gratis, o almeno così si pensa.