ITALIA DEMOCRATICA.

AL SERVIZIO DEL PADRONE


Gli aderenti all'appello chiedono la rettifica del servizio che ha definito "assoluzione"la prescrizione per il legale inglese accusato di essere stato corrotto da BerlusconiTg1-caso Mills, le firme sono 150 milaOra la consegna alla RaiAnche Franco Siddi, segretario della Fnsi, aderisce all'iniziativaLa società Pannunzio denuncia Minzolini: "Gravissima lesione della deontologia professionale"di CARMINE SAVIANO 
Una valigia piena di firme. E' quella che Arianna Ciccone, organizzatrice del Festival di giornalismo di Perugia, consegnerà venerdì mattina alle 10 ai vertici della Rai. Una valanga di fogli e di faldoni per dare forza alla sua richiesta nei confronti del Tg1 di Augusto Minzolini: "Rettificate, avete dato notizie false sul caso Mills: la prescrizione non è un'assoluzione". E con sé Ciccone porterà anche un computer. Per mostrare cosa è diventata la pagina Facebook aperta sabato scorso: un luogo d'incontro virtuale dove oltre 150mila cittadini in carne e ossa sostengono la sua battaglia contro una manomissione della verità. "Se Garimberti e Minzolini non mi riceveranno salirò negli uffici e lascerò pacchi di firme alle loro segreterie e ai giornalisti". Un atto dovuto "alle tante persone che hanno sottoscritto il mio appello". Con Arianna Ciccone ci sarà il segretario della federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, e una piccola delegazione. Una "decina di persone", alcune di loro conosciute grazie al gruppo su Facebook. Tra queste anche i membri della "Società Pannunzio per la libertà d'informazione", che, per la stessa vicenda, hanno denunciato Augusto Minzolini all'ordine dei giornalisti del Lazio. E dopo il picchetto alla Rai, il gruppo raggiungerà proprio la sede dell'Odg laziale per consegnare una parte delle firme. "Lì la mia presenza sarà soltanto simbolica, e servirà a dar man forte all'esposto", dice la Ciccone. Che è intenzionata a proseguire la sua battaglia anche dopo la consegna delle firme."In questi giorni ho avvertito un vero deficit di rappresentanza. Nessuna parola dall'Ordine nazionale, nessuna parola dai partiti", continua Ciccone. "Eppure la vicenda è gravissima, non ha precedenti". Quello che bisogna auspicare è "una battaglia culturale che finalmente ci liberi dal problema di fondo, quello dell'occupazione della Rai da parte dei partiti politici". E il gruppo Facebook può "essere una piattaforma per iniziare un percorso maggiormente strutturato". Ma per adesso l'attenzione è tutta rivolta alla consegna di venerdì. "Documenteremo tutto, con foto e video".Intanto, proprio sulla denuncia della Società Pannunzio si è aperto un nuovo versante della contestazione. Nell'esposto, depositato il 28 febbraio scorso, si legge: "Riteniamo che sia stato compiuto non un involontario errore (che peraltro non è stato seguito da alcuna rettifica) ma, dolosamente, una gravissima lesione della deontologia professionale e quindi chiediamo un'immediata apertura di un provvedimento disciplinare contro Augusto Minzolini e quanti altri siano riconosciuti corresponsabili della medesima truffa".Alla denuncia è seguita una prima risposta dell'Ordine che, riservandosi di adottare i provvedimenti del caso, ha sottolineato come nell'edizione delle 13,30 di venerdì scorso, "il Tg1 ha dato notizia del processo Mills, sottolineando nei titoli che la Cassazione aveva assolto l'avvocato inglese accusato e condannato in primo e secondo grado per corruzione. La realtà è un'altra, come è noto". E ancora: "l'Ordine dei Giornalisti del Lazio stigmatizza l'episodio anche e soprattutto perché il direttore Augusto Minzolini è un nostro iscritto".