ITALIA DEMOCRATICA.

Parlamentari, uno stipendio che cresce del 9,9% annuo


Tagliare lo stipendio del 5% ai parlamentari “è solo l’aperitivo”, assicura il ministro dell’Economia Tremonti, a Bruxelles per l’Ecofin. Ogni volta che si parla di tagliare i redditi dei rappresentanti politici aleggia nell’aria l’accusa di demagogia. Eppure, scorrendo le dichiarazioni dei redditi pubblicate ogni anno diligentemente dai giornali, o leggendo il dossier pubblicato oggi dal sito La voce.info, verrebbe da chiedersi: “perché no?”. Qualche dato: in Italia l’indennità parlamentare annua in termini reali è aumentata dall’equivalente di 10.712 euro del 1948 agli attuali 137.691, con un aumento medio annuo percentuale del 9,9. Nello stesso periodo negli Stati Uniti l’aumento medio annuo è stato dell’1,5%. Se pertanto fino agli ’80 i nostri parlamentari risultavano sottopagati rispetto a quelli statunitensi, successivamente si sono ampiamente rifatti. Peraltro i parlamentari italiani possono continuare a ottenere retribuzioni addizionali, oltre all’indennità parlamentare, mentre questo negli Stati Uniti è consentito in misura molto limitata.Non solo. Un’analisi condotta sul reddito reale complessivo dei parlamentari delle XIII e XIV legislatura ha permesso di accertare che nel primo anno trascorso interamente in Parlamento, per chi ci arriva per la prima volta, il reddito medio aumenta del 69%.  Sotto l’aumento medio  i professori universitari (+25,9), gli avvocati, il cui reddito con lo stipendio di parlamentare registra un ‘modesto’  aumento del 50,8%, i magistrati (+51,8%), i medici (65,8%), i dirigenti della Pubblica Amministrazione (+62,5%) e i dirigenti aziendali (+65,6%).