ITALIA DEMOCRATICA.

AMICI INAFFIDABILI


WASHINGTON - È la più grande fuga di notizie della storia militare americana: notizie che parlano di civili morti e di cui non si è saputo nulla, di un'unità segreta incaricata di 'uccidere o fermare' qualsiasi talebano anche senza processo, delle basi di partenza in Nevada dei droni Reaper (aerei senza piloti), della collaborazione tra i servizi segreti pakistani (Isi) e i talebani. Questo e molto di più, sugli archivi segreti della guerra in Afghanistan, è svelato da Wikileaks - il portale Internet creato per pubblicare documenti riservati - al New York Times, al Guardian e al Der Spiegel.Pakistan, amico-nemico. Dai documenti emerge, tra l'altro, che "il Pakistan, ostentatamente alleato degli Stati Uniti, ha permesso a funzionari dei suoi servizi segreti di incontrare direttamente i capi talebani in riunioni segrete per organizzare reti di gruppi militanti per combattere contro i soldati americani, e perfino per mettere a punto complotti per eliminare leader afghani". Ma c'è di più: nei documenti si legge che "l'intelligence pakistana (Directorate for Inter-Services-Intelligence) lavorava al fianco di al Qaeda per progettare attacchi" e "faceva il doppio gioco". Lontano dai riflettori mediatici, scrive il New York Times, sia l'amministrazione guidata da George W. Bush, sia quella dell'attuale presidente Usa Barak Obama hanno accusato i servizi di intelligence pakistani di complicità negli attacchi in Afghanistan. Funzionari dell'esercito americano hanno anche redatto una lista dei militari e degli agenti segreti pakistani che, a loro avviso, collaboravano con i Talebani. Uno scenario, quindi, completamente in contrasto con l'immagine dell'alleato pakistano presentato al pubblico americano.La Turchia, ex amicaLa Turchia sta abbandonando l’Occidente? Se lo chiede Soner Cagaptay su “Foreign Affairs” (ottobre 2009), ma se lo chiedono in molti, in Europa e in Israele. L’ultimo, problematico episodio, è l’esclusione di Israele dalle esercitazioni militari aeree annuali a Konya, in Anatolia, condotte dalla metà degli anni Novanta dalla Turchia con la Nato, gli Usa, e altri alleati, tra cui appunto Israele. Fatto ancor più stridente, se si aggiunge che il giorno dopo la Turchia ha annunciato la nascita di una cooperazione strategica con la Siria.