ITALIA DEMOCRATICA.

Il problema globalizzazione senza freni


Il lavoro dipendente, specialmente presso i privati, è ormai in preda al ricatto: o accetti le mie condizioni o vado all'estero, ( in certi casi , in Italia, hanno licenziato gli italiani e subito dopo, cambiato nome alla fabbrica, hanno assunto gli stranieri) dove pur di dare lavoro ai loro disoccupati, non pago nemmeno le tasse per dieci anni. Ci sarebbero delle risposte a questo ricatto, ma i nostri governanti non le vogliono attuare. Una risposta sarebbe: allora dammi indietro tutti i soldi che ti ho dato ed in più non potrai esportare in Italia i tuoi prodotti. Se poi l'Europa chiedesse alla Cina, ed agli altri paesi emergenti, di far lavorare i loro operai in condizioni umane, con le relative protezioni, contributi vari, cassa malattia, altrimenti i loro prodotti sarebbero bloccati alle frontiere, allora i nostri industriali europei non andrebbero a lucrare maggiori guadagni in quei paesi. Ma a Bruxelles la Commissione è a maggioranza di centrodestra e sapendo come vanno le cose, le lobbies degli industriali, manager e banchieri fanno pressioni varie ( eventualmente anche con sostanziosi regali ), perché tutto continui così. Per cambiare questo andazzo, prodotto dagli accordi del WTO sulla globalizzazione, occorre una presa di coscienza dei lavoratori ed una azione dura contro questi politici che li hanno messi in queste condizioni.: RIVOLUZIONE!!!