SPARWASSER

Trilogia del Chitarrista (ovvero, La Vita Dura)


“Signore è stata una svista. Abbi un occhio di riguardo per il tuo chitarrista.” (Ivan Graziani)https://www.youtube.com/watch?v=MQlkIf7C4isIIDal libro “Rock Bazar” di Massimo Cotto – Volo Libero ed.534 – FULMINATINel girone dei fulminati del rock and roll abitato da alcol, droghe e violenza, la morte più improbabile cui pensare è quella provocata dalle scariche elettriche di una chitarra. E invece la storia del rock è tristemente densa di tragedie di questo tipo.Il 3 maggio 1972, mentre suonava sul palco dello Swansea Top Rank davanti a 1.500 persone, Leslie Harvey, chitarrista degli Stone the Crows, toccò con le mani bagnate il suo strumento ricevendone in cambio una scossa elettrica mortale. Nella fretta di montare gli impianti, i rodiese non si erano assicurati che chitarre e microfoni fossero collegati e isolati correttamente. La chitarra divenne conduttrice di alta tensione e Harvey morì in diretta, sul palco, davanti alla sua gente.Stessa sorte toccò a Brian Locking degli Shadows, il 26 novembre 1973, stroncato dalla sua chitarra a Radlett, in Inghilterra.Il 15 settembre 1974 Gary Thain degli Uriah Heep fu colpito da una violentissima scarica elettrica mentre suonava al Moody Coliseum di Dallas, nel Texas. Riuscì a sopravvivere, ma l’eccessivo consumo di droghe e i postumi dell’incidente lo resero sempre più instabile e inaffidabile; fu licenziato dalla band e sostituito da John Wetton dei King Crimson. L’8 dicembre 1975, alla consueta età di ventisette anni, fu ritrovato dalla sua compagna in bagno, morto per overdose.Il 14 maggio 1976 morì nella sua casa londinese Keith Relf degli Yardbirds; voleva suonare la sua chitarra ma non si era accertato che tutto fosse perfetto e lo strumento diventò conduttore di alta tensione.Meglio che agli altri andò a Bill Wyman. Il 27 marzo 1965 fu colpito da una forte scossa elettrica durante le prove di un concerto degli Stones a Oclense, in Danimarca. Perse i sensi per alcuni minuti ma fortunatamente si riprese. Un caso davvero fortunato. IIIL’Aquilone Piero: Cristo fra i chitarristiCRISTO TRA I CHITARRISTI È un uomo che vive di foreste d'aria piena di voli d'aquile, conquista vette e tocca il sole, lui beve neve, parla alle stelle e spazia il tempo. Corre, anela, sta. Devia i ruscelli, veglia e sonno è tutto un sogno. è un uomo solo e senza armi. Un pomeriggio su una salita perse la vita. Più niente in quel lungo silenzio turbava la mia anima esperta. Un coro di chitarre infelici cantava per disperdere l'odio. Sopra una collina era il più alto, il più bello, irraggiungibile. Ai suoi piedi c'era il deserto, ormai la folla si era saziata con le preghiere. Là c'è sempre un Uomo in verticale che non tocca mai la terra, talvolta scende da una croce ma dopo poco su una salita sconosciuta perde la vita. Un concerto di chitarre arriva e suona molto amaro. Anche stasera da qualche parte c'è qualche Cristo che sale stanco e senza scampo una salita.(Piero Ciampi)https://www.youtube.com/watch?v=hWCKv2eNVL8