SPARWASSER

Jorge Luis Borges - Un lettore


Gli altri si vantino per le pagine che hanno scritte; io vado orgoglioso per quelle che ho lette. Non sarò stato un filologo, non avrò investigato le declinazioni, i modi, il laborioso mutare delle lettere, la d che indurisce in t, l'equivalenza della g e della k, ma nel corso degli anni ho professato la passione della lingua. Le mie notti son piene di Virgilio; aver saputo e scordato il latino  è possederlo, perché anche l'oblio è una forma della memoria, la sua vaga cava, l'altra faccia segreta della moneta. Quando si cancellarono ai miei occhi le vane apparenze che amavo, i volti e la pagina, mi detti allo studio del linguaggio di ferro che usarono i miei antichi per cantare spade e solitudini, e ora, attraversando sette secoli, dall'Ultima Thule, la tua voce mi giunge, Snorri Sturluson. Dinanzi al libro, il giovane si impone una disciplina precisa e lo fa in vista di un preciso conoscere; ai miei anni ogni impresa è un'avventura il cui confine è la notte. Non finirò di decifrare le antiche lingue del Nord,  non tufferò le mani ansiose nell'oro di Sigurd; il compito cui attendo è illimitato e dovrà accompagnarmi fino alla fine, non meno misterioso dell'universo e di me, l'apprendista.