Azzurroblu

As' pol fèr... a gh'la cavòm!


Con il massimo rispetto verso le idee di tutti, scrivo queste righe con lo sguardo rivolto al sommo maestro Guareschi che con leggerezza e ironia ha saputo descrivere l’animo dell’uomo in generale e dell’emiliano in particolare.Ognuno deve convivere con i propri stereotipi: c’è chi ha pizza e mandolino e c’è chi ha tortelli e cappelletti. Così, nella mia zona, i grandi eventi sono sempre accompagnati da solenni mangiate all’insegna di primi e salumi.Così avvenne che, quando anche a Reggio si fermò il pullman di Veltroni, l’aspirante premier non potesse esimersi dal far visita alle nostre benemerite resdore (le tradizionali cuoche locali) che stavano alacremente preparando la sfoglia in vista dell’immancabile banchetto post-comizio elettorale.Per l’occasione ogni signora sfoggiava una sgargiante maglietta su cui campeggiava il motto del PD tradotto in dialetto (As’ pol fèr!) seguito dalla reggianissima postilla: a gh’la cavòm! (letteralmente: “ce la caviamo!” ma che va letto come: “ce la facciamo!”).As’ pol fèr… a gh’la cavòm…Ma io mi immagino le nostre resdore nel segreto della cabina elettorale... chiaramente non dico tutte, ma qualcuna forse proverà un certo smarrimento…E lì, di fronte alla scheda aperta, non penserà ai silvi, ai walteri, alle daniele, ai fausti o ai pierferdi, ma ritornerà con la mente a quei fatidici anni là: gli anni in cui si radica la coscienza politica dei nostri nonni.Penserà ai giorni in cui in casa o nei granai venivano nascosti partigiani, ebrei, disertori, armi, documenti, cibo e averi. Quei terribili giorni in cui su molte donne gravava il peso del lavoro nei campi e la gestione della famiglia, tra bombe, rastrellamenti e razzie.Penserà alla ricostruzione, alla lenta riconquista del benessere, ai mille sacrifici…Penserà che ai suoi tempi le cose erano molto più chiare: o bianchi o rossi o neri… non c’erano molti altri colori in politica.Così, tra tricolori di qua e di là, arcobaleni, rose e scudicrociati, penserà che è un bel pasticcio… e per non sbagliarsi sceglierà, da storica militante di sinistra, l’unico simbolo di cui si è sempre fidata e che l’ha accompagnata in tutti questi anni…Zac! Zac! Una bella croce sulla falcemartello!Forza Walter! A gh’la cavòm!N.B. Immagine tratta da http://umarells.splinder.com/