Azzurroblu

Don Camomillo e i giovani d'oggi


Sacerdote moderno e di larghe vedute, don Camomillo nei favolosi anni ’80 era perfettamente al passo coi tempi!Precursore di molte tendenze del marketing contemporaneo, seppe catturare abilmente il target commerciale emergente del momento: gli adolescenti!Attraverso una lucida analisi sociologica riuscì a “colonizzare” due settori strategici: la scuola e il tempo libero.Insegnante amatissimo varcava la soglia dell’aula dotato di una grande cartella nera in similpelle.Al suo arrivo tutti gli alunni magicamente tacevano, compostissimi e attenti.La lezione aveva inizio: “Quante sono le opere di misericordia?”; “Come si chiamano i quattro evangelisti?”; “Che cos’è la transustanziazione?”…Siepi di mani alzate e, ad ogni risposta esatta, il borsone si apriva ed una mano piccola e grassottella vi si immergeva per far poi volare sopra le teste degli scolari, fino ai fortunati vincitori, cioccolatini, caramelle e, soprattutto, gli ormai introvabili “lastroni” (delle sottospecie di caramelle mou schiacciate ed allungate, piuttosto farinose e dal vago sapore di fragola).In alternativa poteva proporre “La parola misteriosa” (celata da segni meno per le consonanti e da segni più per le vocali) che doveva essere indovinata attraverso una sfida all’ultimo dolcetto.Alla faccia di tutti i Mike Bongiorno e Gerry Scotti, don Camomillo aveva saputo coniare un format capace di tener incollati alla lavagna centinaia di studenti delle scuole medie!Il quaderno di religione era tenuto da tutti in modo perfetto. Durante i dettati non ci si perdeva una sillaba e, se si doveva riassumere qualche anneddoto edificante da lui raccontato, si cercava di farlo nel migliore dei modi al fine di ottenere i voti (e, quindi, i dolci) più ambiti: “Bravo – Bene+” o “Bravissimo – Bene+” (“Bene+” era concesso se il disegno che doveva accompagnare lo scritto risultava di suo gradimento).Perfino le bidelle facevano a gara per portargli il caffè pur di ricevere in cambio qualche barretta di cioccolata!L’aula era anche occasione di massima pubblicizzazione delle iniziative parrocchiali (celebrazioni, ricorrenze, sagre e gite) e momento di coinvolgimento degli studenti nelle diverse attività liturgiche.Come dicevo, infatti, don Camomillo sapeva come impiegare costruttivamente il tempo dei giovani, tanto che aveva radunato il più vasto corpo scelto di chierichetti della Bassa.Durante la Messa l’altare era sempre affollatissimo e gli aiutanti non mancavano mai per accompagnare i funerali.Quale ardore sapeva trasmettere ai suoi ragazzi! Quale spirito di servizio! Quale slancio missionario!Un entusiasmo così sincero e spontaneo che rendeva del tutto trascurabile il fatto che don Camomillo avesse istituito una vera e propria raccolta punti che consentiva (in base alle presenze effettuate) di ottenere, ad esempio, un pallone in cuoio, una bicicletta o, per i più devoti, addirittura un motorino!Il che è bello e istruttivo?!!! Ai posteri l’ardua sentenza!