Azzurroblu

Un ragioniere


Iscritto a scuola come tanti,un domani da bancario,impiegato, segretario,commercialista stimato,notaio rinomato.Qualcuno che conta,orgoglio di famiglia.Poi vidi lei,non bella ma un tipo,da lontano la osservavo,di notte la sognavo.Qualche sguardo di sfuggita,qualche ciaotimidamente pronunciato.Poi persi lei,non mi volle più parlare,non si fece più vedere,imprevisto non calcolato,errore non consentito,instabilità di sistema.Sragionai per il troppo pensaree non contando più nientemi chiusi in un universo algebrico:matematicamenteavrei affrontato il problema.Fiero me ne andavocon il Sole sotto braccioe 24 ore di tempoper leggerlo d’un fiato.Fiero me ne andavo,niente a cui badare,nessuno da ascoltare.E in effetti,se i mali sono specchiodella sofferenza interiore,divenni miope e quasi sordoper salvarmi da un mondocattivo e irrazionale.E oggi a quarant’annimi riaffaccio alla vita,dopo un lungo standby,cercando la giusta formulaper risolvere me stesso.Non sono centoma neanche cinquanta,sono senza radicima non si può direche non sia quadrato.Sono un essere sensibilee delicatoche si nascondedietro l’indice Mibtel,senza polso per il mercato.Sono un essere astrattoe complicato,la mia vita è un’icognita,ma di sicuro rappresentol’esatta scienzadel dolore.