Azzurroblu

La Gina (prima puntata)


Con una spallata il pompiere fece cedere la porta.- Mamma! Mamma! - grida Paola disperata.- Ma qui non c’è nessuno, signora! - esclama il pompiere dopo un rapido sopralluogo.- Ma dove può essere finita?! Non è da lei, così precisa, così abitudinaria!!!- Eh, signora! L’età può fare brutti scherzi… meglio avvertire i carabinieri… magari le è partita qualche coordinata nel cervello e non riesce più a tornare a casa!- No! Non può essere! Mia madre è sempre stata così lucida e autonoma! Speriamo che non le sia successo niente!In quel momento squilla il telefono di casa.Paola disperata solleva la cornetta senza riuscire a dire niente da tanto le batte il cuore.- Gina? Gina?! - si sente dall’altra parte.- Oh! Padre Riccardo, è lei?! - risponde finalmente la povera donna.- Paola?! Ma che voce che hai! E’ successo qualcosa?- Sapesse che disgrazia! Mia madre non si trova da nessuna parte! E’ venuta lì da voi?- Ma no, Paola! Telefonavo proprio per sapere se per caso fosse a casa ammalata. Puntuale com’è, quando questa mattina non l’ho vista arrivare, mi sono preoccupato. Vado subito a chiedere agli altri volontari se per caso hanno sue notizie!- Oh, grazie! Sono così in pensiero! Mi raccomando, mi richiami immediatamente!- Certo, Paola! E cerca di stare tranquilla, vedrai che il Signore ti aiuterà!Nel frattempo, al convento, tutto si svolge come al solito: alcuni volontari si occupano della cernita dei vestiti e degli oggetti offerti dalla gente, alcuni sono impegnati nella preparazione dei containers, altri prestano servizio all’interno del mercatino missionario.Ad un certo punto, dalla cassa, la Maria lancia un urlo: - Ma quella è la borsetta della Gina! E quello è il suo soprabito!- Ma come, scusi! - esclama stupita la cliente - Non erano in vendita? Capisco che sia roba usata, ma questo attaccamento mi sembra eccessivo!Ignorando le lamentele della signora, la Maria le strappa tutto di mano e corre ad avvertire padre Riccardo.Immediate scattano le ricerche.- Gina! Gina-a-a!!! - gridano tutti.Nel padiglione del modernariato e contemporan-scassato non c’è, nemmeno nel reparto abbigliamento e men che meno tra la paccottiglia attira-antiquari.Le ricerche si concentrano nel capannone degli arrivi dove, tutte le mattine (festivi esclusi), la Gina, con esperto occhio clinico femminil-sartoriale, separava i vestiti da rivendere, quelli da inviare alle missioni e quelli da destinare al riciclo.- Gina! Gina-a-a!!! - urlano ormai tutti concentrati nello stesso luogo e intenti a spostare pacchi, scatole e scatoloni con il terrore di fare la più terribile delle scoperte.- Mamma! Mamma-a-a!!! - si affanna a cercare anche Paola, giunta di corsa al convento e sempre più disperata.Ad un tratto il telefonino di Paola si mette a squillare insistente.Con la mano tremante la signora si convince a rispondere.Sul display una lunghissima serie di numeri e un prefisso sconosciuto.- Oddio! Me l’hanno rapita! - grida Paola prima di piombare a terra svenuta.Continua...N.B. Immagine di Longari - www.mondopiccoloimmagini.it