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Il Gatto sul G


Il Gatto sul G è un manga di Tooko Miyagi, inedito in Italia. Conta ben 3 volumi ed è uno shonen-ai. La storia ha un tratto delicato, specie per i disegni, tuttavia per quanto riguarda il tema trattato, sebbene non si riesca a percepire fin da subito la sua portata, viene introdotto in modo graduale e diretto, tanto di cappello alla mangaka, che ha saputo trattare questo genere di tema - non facile di per sé - in modo così denso, ma allo stesso tempo senza risultare pesante per il lettore.Un giorno Atsushi Ikeda trova davanti al suo appartamento un ragazzo svenuto e apparentemente ferito a una mano e con un violino appresso; decide così di portarlo dentro casa per medicarlo e accudirlo. Certo, il giovane una volta sveglio non si dimostra così grato al suo salvatore e, anzi, sembra del tutto ostile al buon samaritano che, invece, pensava di aver fatto una buona azione. Il giovane, Riya Narukawa, rimane per qualche tempo a casa dell'universitario, affermando che il violino che ha con sé è del suo gemello morto. Ikeda viene a scoprire che il ragazzo sa suonare il violino - benché avesse detto che fosse l'altro a saperlo suonare - e all'improvviso, senza un'apparente ragione, il "vero Riya" appare di fronte a Atsushi, che non può fare niente se non vederlo scappare dalla sua casa spaventato dalla sua improvvisa amnesia che non gli permette di ricordare nulla di ciò che è successo quando ha incontrato Atsushi, abbandonando il violino a casa del suo salvatore.Ovviamente, siccome Atsushi non è una persona che sappia farsi gli affari propri - e anche perché in fondo un po' gli interessava capire qualcosa del giovane -  riesce a rintracciare la scuola in cui trovare il ragazzino, scoprendo da uno dei suoi amici all'università che è un prodigio e abbastanza conosciuto nell'ambiente musicale.Rintracciandolo, lo trova alle prese con una fuga dalla sua scuola e lo difende da un professore, che lo accusa di essere un malato di mente, instabile a causa di una presunta personalità che lo fa comportare in modo ribelle e non come è suo solito, ovvero posato e diligente. Infatti pare che la ferita alle mani che Ikeda gli ha medicato, sia stata autoinflitta dallo stesso Riya, in un momento di assoluta repulsione verso la vita dell'altro sé.Tra i due si instaura un rapporto strano, dove la sua versione ribelle sembra affezionarsi a Atsushi, mentre l'altra lo tratta con diffidenza, seppure con gentilezza; finiscono per rincorrersi, dove la mente di Riya è fragile per motivi risalenti all'infanzia e al suo peso presente e futuro e dove Atsushi, limitato nella sua disconoscenza della reale situazione del ragazzo, cerca di dare allo stesso un rifugio sicuro nel quale tornare, ma nel quale il Riya devoto non può fare ritorno, perché non è lui quello a cui Ikeda lo ha chiesto. Come già detto, il tema è gestito in modo delicato e mai pesante, né scontato o banale. Riya rimane sospeso fino alla fine, oscillando da un estremo all'altro, perché non riesce a combinare i due se stessi in un unicum per sua stessa scelta. La solitudine è qualcosa che lo spaventa e allo stesso tempo pare confortante, persino annullarsi sembra una soluzione accettabile.Da segnalare la presenza di Kousaka, un personaggio secondario che mi è piaciuto, anche se in fondo non poteva che avere quel dato epilogo, vista la chiara dipendenza che si instaura a un certo punto tra lui e Riya, troppo simile a un rapporto già vissuto dal ragazzino e dal quale deve discostarsi per fare chiarezza nella sua personalità completa.Il manga lo trovate completo sul sito dello Storm in Heaven; godetevelo, perché non potete sapere quanto ci hanno messo per concluderlo e vederne finalmente la fine mi riempie il cuore di gioia.