Speaker's Corner

In direzione ostinata e contraria


Bè almeno abbiamo trovato la nostra strada. Continuiamo senza idugi a scendere verso la fine della classifica. Certo è la parte sbagliata, ma che ci volete fare, come dicono i più fedeli marinettiani ( di futuristica memoria), l'importante è il movimento.Il trand è disastroso, la posizione in classifica molto peggio. L'Asiago continua la sua piccola fuga verso il quarto posto, alla faccia di tutti quelli che l'hanno sempre considarata una squadra materasso. E noi felicemente ripiegati in noi stessi, col la stizza dei divetti, e l'amor proprio del più accecato autolesionista, cerchiamo di distruggere una realtà tanto bella e che ha regalato tante emozioni. Riflettete, cari signori giocatori, che il progetto friulano di hockey su ghiaccio va ben oltre il semplice diletto sportivo. E' una speranza di crescita e rinascita. Voi, che vi piaccia o no, avete delle responsabilità che vi portano oltre l'impegno sportivo. E guardate che non vi si chiede altro di accendere l'orglio che avete nascosto, chissa con quali meccanismi psicologici, in qualche anfratto del vostro Io. Perdere due a uno con il Cortina, non mi pesa. Anzi pensavo ci avrebbero sovrastato e schiacciato. Ma il cinque a uno con il Bolzano e sopratutto il nove a cinque di ieri sera contro il Val Pusteria, sono stramaledettanente imbarazzanti. Certo si può dire che fino alla metà del secondo tempo abbiamo fatto la nostra partita. Ma dopo è stato disastroso. Un calo di concentrazione immenso. Praticamente siamo scomparsi dal campo. Si può dire che mancavo molti giocatori, cosa giustissima, ma almeno con noi stessi non possiamo fingere: non è questo il problema.Ho detto più volte che secondo me il problema non è fisico, ma motivazionale e di disciplina. Siamo spesso fuori fase, distratti e insicuri. Abbiamo difficoltà a completare le azioni in modo lineare. Ci lasciamo avvinghiare da una arrendevolezza scoraggiante.Speriamo solo che l'anno vecchio si tenga con se le brutte cose e quello nuovo ci porti un pò di conforto, se no cari miei è nera.