Speaker's Corner

E se scappa anche la speranza?


La notte che stiamo attraversando non ha neanche la speranza dell'arrivo dell'alba. E' un tempo immobile, buio, silenzioso e senz'aria. Non vi è nemmeno un piccolo spiraglio di luce, che perlomeno ci indicherebbe la via verso una porta. Un' uscita verso un qualcosa, anche se sconosciuto. Perlomeno una speranza di cambiamento. Niente! Niente di niente. Solo immobilità. Le Aquile mi ricordano quell' uomo, di kafkiana memoria, che in modo cosciente ( ma sarebbe meglio dire autosciente), si trasforma in un insetto brutto, peloso e puzzolente ed è costretto a rimanere immobile coricato sulla schiena con le zampette all'aria, a prendere consapezolezza di se stesso.Ho aspettato a scrivere il nuovo post perchè attendevo delle belle notizie. Purtroppo però ne sono arrivate solo di cattive. Abbiamo perso la prima partita della Final Four di Coppa Italia e ci siamo giocati così la finale. Inoltre, per non farci mancare niente, ci siamo lasciati scappare anche lo scontro diretto con il Fassa, valevole per il penultimo posto, cementandoci così, in modo più fermo, all'ultimo posto.Mi è spiaciuto sentire autorevoli esponeti della sociètà parlare per l'ennesima volta di sfortuna. Se un giocatore sbaglia un gol già fatto davanti alla porta non è perchè il cosmo ci rema contro, ma probabilmente perchè non ha avuto la necessaria freddezza o astuzia. E lo stesso vale per i gol presi in modo, per usare un eufemismo, imbarazzante. Tutto questo continuare a parlare di mala e buona sorta ci sta portando a un fatalismo che non mi piace.Ho scritto più volte di un ritorno dell'orgoglio. Di un riaffermarsi dell'amor proprio. In ultimo ho portato anche l'attenzione sulla responsabilità di ogni giocatore, che deve portare a considerare la squadra come una cosa grande e non a guardare unicamente al proprio ombelico. Niente però è cambiato. Spero solo che la presa di coscienza arrivi prima che la malavoglia diventi rimpianto.