SPETTA CHE ARRIVO

Sig. Mangialacapra!


Il problema più grande del fatto di andare all'ospedale, non è tanto la condizione fisica... È l'attesa...È il fatto di stare lì, in uno stanzone enorme, ad aspettare che qualche infermiera caritatevole incroci il tuo sguardo
sfinito e triste, e decida di chiamare proprio te.Hai notato che quando sei all'ospedale fa sempre un caldo africano?
Puoi aprire le finestre, spegnere i termosifoni... Niente... Se chiudi un attimo gli occhi puoi immaginare cammelli tra le dune e leoni nella savana.Quel caldo lì, è provocato dalla gente che SBUFFA in continuazione, perchè è in attesa. Quando cominci a renderti conto che dovrai stare lìben più tempo delle due orette che avevi preventivato, cominci a sbuffare. E quando lo fanno in continuazione 20... 30... 80
persone, ecco che la temperatura sale.Ed il riscaldamento globale aumenta. Altro che effetto serra... Dovrebbe chiamarsi "effetto ATTESA"!Ieri mattina ero all'ospedale, ad accompagnare una persona.Arriviamo all'accettazione e stampano un bel foglio con tutti i dati anagrafici, il motivo ecc... E in alto a destra, un bel numero grande. il TUO, numero:quello che ti identifica, che dice che sei tu. Il numero della coda. Ma ti rendi subito conto di due cose fondamentali: la prima è che in tutto l'ospedale ci sono avvisi che il numeretto non viene chiamato in maniera progressiva; nel senso che se arriva uno più grave di te, passa lui. Giusto. Ovvio. Palese.La seconda è che quando vai all'ospedale, sono sempre TUTTI più gravi di te. Ma com'è possibile? E giù a sbuffare...In più, il tuo numeretto serve per la privacy: così quando ti chiamano, nessuno dei presenti sa o capisce qualcosa su chi sei.Ad un certo punto spunta un'infermiera, dalla porta scorrevole:"Mangialacapra! Signor Mangialacapra! 
Venga, tocca a lei."Ma come... E il numeretto? Niente? Zero. Mettono il numeretto, ma poi ti chiamano per nome. Troppo difficile...E la privacy? Sparita? Mah...E poi cosa urli, scusa? Ma perchè le infermiere parlano come se fossero tutti sordi?                    
"Venga, gioia... (gioia???) Porti l'esito della visita RETTALE laggiù, alla stanza 24"Ok, hai detto il suo cognome, che cos'ha e dove deve andare. Il tutto URLANDO. Vuoi mica dire a tutti anche dove abita, e che magari soffre di disfunzione erettile? Ma dai...Anche perchè le infermiere urlano sempre, e ti chiamano con questi nomignoli che ti danno più fastidio che altro...'Somma, noi ce ne stiamo lì buoni buoni in disparte, commentando a bassa voce questo e quello... (Inutile ricordarlo: in quelle
situazioni è sempre un CINEMA!), e cercando di non incrociare troppo gli sguardidi quelli che lamentandosi ad alta voce "Senta, io sono qui dalle otto, eh? È UNO SCHIFO! SIAMO PROPRIO IN ITALIA!", cercano approvazione negli altri pazienti, per fomentare una sorta di rivoluzione sanitaria!                      Dopo quattro ore e mezza di attesa, vado a prendermi un caffè alla
macchinetta, anche per togliermi un pò da quello stanzone con 80 gradi!Arrivato al distributore di caffè acqua sporca, noto che in un angolo c'è una signora che era in attesa con noi; incrociamo gli sguardi, mezzo sorriso... Poi mi guarda e mi chiede:"A posto? Gliel'hanno dato il letto?"                                                 
io socchiudo leggermente gli occhi, spostando un pochino la testa nella sua direzione, come quando non hai capito bene una cosa, hai presente? E lei:"Sì, alla persona che è con lei: gliel'hanno dato il letto?"                 
La guardo, pensando centinaia di cose su di lei..."Ma mica deve ricoverarsi!!!"                       
Ma come stai??? Ma come può, la gente, farsi venire in mente certe frasi infelici?Io mi stupisco ancora adesso, di certe cose...Mah...