pezzi di pezzettini

Post Nº 269


Non aveva mai voluto fare quel mestiere.E comunque ci si era trovato a sviluppare questo sporco lavoro.Maledetto lavoraccio di cui non usciva mai senza ferite.Faccenda faticosa, scarsamente pagata.Noiosa a forza di odierna, come una donna a cui si sposa senza amore.Da piccolo voleva fare il costruttore di labirinti senza uscita, l'allenatore di pesci tropicali ,il cacciatore di stelle nel deserto.Non avrebbe mai voluto penare questo affare lurido e macchiato.Da piccino voleva fare il domatore di venti nell'Africa, il ricercatore di cadenze nell'oriente, lo sfornatore di misteri in occidente, l'accordatore di cuori ovunque.Mai questo compito fangoso, quasi disonesto che svolgeva.Da ragazzino per molto tempo si impegnò a volere fare il suonatore di sospiri a mezzo sospirare, il fotografo di attimi mai vissuti. Ma nella vita si sceglie poco e male. O molto e peggio.O non si sceglie affatto.E finì a fare questo suo lavoro che lo teneva sempre agitato, nervoso.Avrebbe preferito la politica, sgobbo pure sporco ma un po' più rilassato.Oppure fare il prete,un altro impegno sporco ma almeno divertente.E invece no.Ogni giorno si alzava senza sveglia.Ogni giorno si lavava la faccia e dopo fare la doccia, affilava le dita ,regolava il cuore, metteva a punto le orecchie.Indossava il solito uniforme e usciva di casa senza guardare indietro. A fare il Hacker di Anime.