la finestra

La sveglia


C'è una sveglia sul davanzale bianco della finestra in cucina. Scandisce i tempi delle mie ricette, la cottura della pasta, i minuti del caffè la mattina.E' una sveglia di quelle che di solito stanno sul comodino delle camere da letto.Una volta ce la tenevo anche io, poi l'ho spostata. L'ho allontanata dal mio letto perchè racchiude un'anima dispettosa e indisponente. Ogni tanto, senza alcun perchè apparente, il suo ticchettio si faceva più insolente. Si alzava di un tono e prevaricava su ogni altro lieve rumore della notte. Allora anche il mio cuore aumentava la velocità e l'intensità del battito e il mio sangue circolava più in fretta, in una strana ipnotica attesa.Poi la mattina! Non so dire che suono agghiacciante avesse per darmi la sveglia. Mi ritrovavo di scatto a tapparle la bocca con la mano tremante, le palpitazioni e le gambe vaghe. Dovevo stare qualche minuto seduta al bordo del letto per riprender fiato dallo spavento. Avevo cominciato ad andare a dormire con l'ansia di prevenirla. La notte, svegliandomi, incrociavo lo sguardo con le sue lancette e le promettevo silenziosamente che l'avrei battuta, che mi sarei svegliata subito prima che lei suonasse, che l'avrei anticipata zittendola prima del suo tempo. Volevo vincere sulla sua arroganza, sulla sua violenza.Alla fine l'ho spostata in cucina. L'ho resa muta di quella sua voce improvvisa e acuta... ma ancora, a volte, le sue lancette cominciano, nel cuore della notte, il loro ticchettio assordante. Quel ritmo infernale, che non sbaglia un colpo, attraversa tutta casa fino a giungere nel mio letto. E io mi rigiro sotto le coperte e attendo con l'orecchio teso, fingo di dormire, perchè so che appena mi alzerò per andare a darle l'usuale colpetto, lei ammutolirà beffando la mia insonnia.Prima o poi la porterò in giardino e la regalerò a qualche gatto di passaggio.