la finestra

Brandelli


Sai quale veste indossa la disperazione quando assiste la tua insonnia? Quale silenzio si frange sulle sponde della notte mentre il lenzuolo è scudo al buio? Quanto è fondo il vortice dei pensieri quando non si trovano risposte e le domande sono echi vuoti? Con quanto fragore assorda le orecchie il rimbombo di una voce ormai spenta?E' bastata una domanda, una semplice richiesta, un nulla in un contesto di niente. Affiorano alghe imprigionate dal fango e tingono l'acqua di scarlatti ricordi. Nello spazio della memoria si atrofizza il tempo, una cicatrice che contrae i giorni e tutto sta di nuovo lì, vivido e bruciante, livido e tagliente a mutilare entusiasmi, a scarnificare speranze. Finite le notti di pianti e ombre azzurre allo specchio. Divelti i sogni sul fare del giorno. Affondati negli strati più fondi della pelle, le parole, le carezze, i baci. Non ti chiedo più quali sogni sognare, omino delle nanne, in quali viaggi immaginari librare il tuo tappeto. Ora sogno ad occhi aperti e tu rimani prigioniero di una domanda, semplice richiesta, nulla in un contesto di niente.