la finestra

Polemos


C'è una vena di intransigenza che intride i pensieri e il caldo esalta . L'arroganza di una ragione che non può essere provata, perchè ogni logica in fondo possiede le sue arbitrarietà e le sue interpretazioni. Così uno stesso fatto dipende dalle differenti prospettive e i racconti sono inconciliabili, senza sintesi.Come se mancasse un'armonia del buon senso, che avrebbe anche una sua convenienza, un risparmio di tempo e di energie oltre che di bile travasata. Eppure questo buon senso non trova spazio nè voce. Il ruolo del mediatore è ingrato, paliativo poetico e quasi eroico, come il canto di una moderna Cassandra.Rimane una qualche snobistica e inutile consapevolezza di stare al di fuori di mischie senza causa e senza futuro.