la finestra

Interiezioni


Quest'io che indosso. Quest'io che ho, che sono. Temprato dai percorsi vissuti, dai graffi e dalle carezze, modellato dai pieni e dai vuoti attraversati. Forse frutto accidentale di una tra le infinite possibilità abitate.E se il viaggio e la meta, non fossero che i vestiti di quell'io iniziale? E così le esperienze e le conoscenze, fossero il linguaggio di cui si serve per raccontare qualcosa dei suoi innati paesaggi interiori?Io sarei stata io comunque, attraverso qualunque tracciato. Solo peggio o meglio vestita. Solo muta o più abile cantastorie."... accettava imperturbabile qualunque possibilità perchè era sempre interamente se stesso. Sia che la sua storia dovesse svolgersi parallela a uomini e nazioni, sia che dovesse cessare. Da tempo aveva rinnegato qualsiasi calcolo delle conseguenze, e pur ammettendo che i destini degli uomini sono dati una volta per tutte, pretendeva di contenere in sè tutto ciò che sarebbe mai stato nel mondo e tutto ciò che il mondo sarebbe stato per lui, e se anche la sua sorte fosse stata iscritta nella roccia primordiale, rivendicava il diritto di agire e così diceva, e avrebbe guidato il sole implacabile fino al suo oscuramento finale come se fosse stato lui a ordinare tutto questo in ere remote, prima che ci fossero sentieri in qualche luogo, prima che ci fossero uomini o soli a percorrerli."(Cormac McCarthy, Meridiano di sangue)