la finestra

Per quel che rimane


"Come ogni fiaba perfetta, anche questa ci mette a parte dell'amorosa rieducazione di un'anima - di una attenzione - affinchè dalla vista si sollevi alla percezione. Percepire è riconoscere ciò che soltanto ha valore, ciò che soltanto esiste veramente. E che altro veramente esiste in questo mondo se non ciò che non è di questo mondo?"(C. Campo, Gli imperdonabili)Vi sono metamorfosi che ci appartengono lungo tutto l'arco della vita. Segnano lo stacco, di volta in volta, tra un passato e un presente, liberando crisalidi e vibrando nuove ali. La frazione di tempo sul liminare del passaggio, lascia l'anima nuda e attenta, prima di indossare la nuova veste. La percezione è un filo rosso che qualcosa o qualcuno ci ha messo in mano in un'infanzia lontana. Se ne perde persino il ricordo, avvolto da nebbie indistinte, e se ne dimenticano le istruzioni. Eppure nei momenti cruciali, nelle metamorfosi che segnano il passo, quel filo rosso riappare e spesso ci fa condurre scelte apparentemente insensate. E' il filo di Arianna attraverso il labirinto.Forse è la stessa percezione che ci conduce, come nelle favole, a cercare quell'unica persona che possiamo ri-conoscere, perchè già ne possediamo intima immagine, ne abbiamo dimestichezza al tatto. E il tempo si plasma come un'attesa, l'attesa, per quell'unica persona che non ci fa sentire soli.